CALLEJON 7 Un inizio in sordina, in odore di ritorno a Madrid, sponda Atletico, poi sfumato. Male con il Bilbao, ma un inizio di campionato subito folgorante, condito da assist preziosi e gol decisivi, ben 8 (e 2 assist) nelle prime 10 giornate, che lo hanno portato anche temporaneamente in vetta alla classifica cannonieri della serie A. Da un mese ed oltre a questa parte, arrivata la convocazione nella nazionale spagnola, il buio è sceso su Callejon, che partita dopo partita ha perso smalto, verve e fiuto del gol, risultando spesso abulico e uno dei peggiori nell’ultimo mese. Insomma da Campione inarrestabile a brutto anatroccolo svogliato e inconcludente, a volte perfino indolente. Il tutto potrebbe spiegarsi con l’impiego costante : sempre presente in tutte le gare 25 su 25 (anche se non sempre tutti i 90), un record assoluto nel periodo del turn over globale.Deve ritornare ai suoi livelli, almeno normali, anche se non quelli a cui ci aveva abituato fin troppo bene.
MERTENS 5,5 Anche lui ha pagato lo scotto iniziale del Mondiale e meno male che Insigne ha gradualmente trovato la forma e il rendimento ottimale (sino all’infortunio), reggendo la baracca sulla fascia sinistra. Se l’anno scorso Dries veniva preferito di gran lunga a Lorenzo (dai tifosi, più che da Benitez per la verità), quest’anno c’è stata un’inversione di tendenza, con Lorenzo sempre più decisivo ed il folletto belga sempre più discontinuo e poco incisivo. Pochi sprazzi del miglior Mertens in stagione e quasi tutti in Europa league, 3 gol e un assist in 6 gare, mentre in A solo 1 gol e 1 assist in 14 presenze su 16 (non tutte da titolare). Dovrà volare ad inizio anno.
HAMSIK 5 + Uno dei più discussi da inizio anno. Aveva cominciato benino con il Bilbao, poi un rendimento ben al di sotto delle sue potenzialità con pochi momenti di gloria, anche se i numeri dicono che è stato decisivo quanto Callejon in stagione con 5 gol e 6 assist tra campionato e Coppe, ma frutto di prestazioni sporadiche e occasionali. La costante è stata solo la discontinuità. Pochi i problemi di adattamento al modulo, anche se la filosofia calcistica di Benitez, tendente al possesso palla, come sappiamo restringe gli spazi nella zona offensiva e leva a Marek la linfa vitale dell’inserimento senza palla, limitando molto le sue potenzialità, e ostacolando la caratteristica principale di gioco del nostro capitano. Spesso fatica a trovare la giusta collocazione in campo, finendo per disputare gare anonime e in cui risulta poco decisivo, rispetto al ruolo detrminante che svolge nello schema di Benitez. Dovrebbe essere il valore aggiunto e talvolta risulta l’uomo in meno. Grinta, detrminazione, continuità a attaccamento alla maglia dovranno essere detrminanti per chiudere in netto crescendo la stagione.
DE GUZMAN 7 Jolly offensivo prezioso e panchinaro di lusso. Ha giocato la metà dei minuti di molti suoi compagni d’attacco, mettendo a segno ben 6 gol (tripletta allo Young Boys in E.L e 3 gol in Campionato), quasi tutti decisivi e fornendo l’assist decisivo (e pregevole) in SuperCoppa. Insomma dopo il gol iniziale col Genoa, che ha mostrato subito una sua gran dote, l’inserimento in area, ha avuto un necessario periodo di ambientamento un pò grigio. Poco impiegato da Rafa, che non aveva da lui i risultati sperati nell’immediato, ha man mano assimilato movimenti e schemi, dimostrandosi pedina preziosa e duttile, impiegato in quasi tutti i ruoli dietro la prima punta e per alcuni piccoli spezzoni di gara anche a centrocampo.Insomma un bell’acquisto, in stile Benitez.
INSIGNE 7 Dai fischi col Bilbao alla ovazione contro la Roma. Si è infortunato nel momento migliore, ma è stato anche uno dei più costanti per rendimento in campionato, sino all’infortunio di Firenze (partita in cui era indubbiamente il migliore in campo), anche se le sue qualità sotto porta nemmeno quest’anno si sono viste (una sola rete e due assist in 11 gare di campionato e 4 di Coppa). Le prestazioni facevano ben sperare sanche sotto il profilo realizzativo, ma l’infortunio al crociato gli ha tarpato le ali e pregiudicato quasi l’intera stagione. Un augurio di pronta ripresa e ritorno alla grande per Lorenzo nel 2015.
MICHU s.v. Poche apparizioni per poter giudicarlo, 145 minuti in Campionato e 82 minuti in E.L.. Forma mai presente e poi il nuovo infortunio alla caviglia operata che proprio non ci voleva. Un fenomeno o quasi nello Swansea, un oggetto misterioso nella sua esperienza in maglia azzurra post infortunio.
ZAPATA 7 Goffo ai limiti del ridicolo quando è arrivato a Napoli, giovane e inesperto. Qualità inesperesse da “diamante grezzo”, come molti amavano definirlo.Molte difficoltà iniziali e progressivi, ma lenti, miglioramenti e un buon finale di stagione l’anno scorso. Benitez lo ha voluto tenere e non mandare in prestito, perchè sapeva che avrebbe potuto trovare a Napoli il suo spazio e così è stato. In molti non avrebbero scommesso un centesimo su di lui come vice Higuain e invece i suoi miglioramenti si vedono, i frutti del lavoro in allenamento sono percepibili ictu oculi anche al più sprovveduto e poco competente di calcio. La sua forma fisica, segno di lavoro duro e costante, per uno di quella stazza, il fiuto del gol, la potenza fisica e alcuni movimenti da attaccante vero, dimostrano che Zapata potrebbe essere la rivelazione di questa stagione : per ora 4 gol in 8 presenze, ma solo 286 minuti giocati in Campionato e 1 gol e 1 assist in E.L in 5 gare, ma la certezza è che Duvan c’è e ci sarà.
HIGUAIN 7 Con poche forze nelle gambe , ma tutta la grinta a disposizione per evitare il primo anno senza Champions da quando è in Europa, ha affrontato il Bilbao, non riuscendo a trovare con i compagni la qualificazione. Ha sofferto oltremodo la mancata partecipazione alla Champions, più di altri compagni e l’asticella dell’entusiasmo è repentinamente scesa, azionanando in salita quella del nervosismo. Mai avevamo visto nella passata stagione un Higuain così irascibile e sproloquiante sul terreno di gioco. Molti i tentativi di Rafa di far riuscire a trasformare in concretezza la sua rabbia, talvolta riusciti. Affronta con sufficienza le gare normali e da Higuain quelle che contano, il che dimostra che quando la posta in palio si fa interessante dà il meglio di sè e che non riesce ad essere decisivo quando l’entusiasmo non è alle stelle. Circostanza non proprio piacevole per il tifoso. 12 gol e 4 assist in 25 partite non sono numeri da buttare. Inoltre è stato eroe in SuperCoppa.