Il Napoli agguanta in pieno recupero un insperato pareggio a Genova contro la Samp, con un gol di Zapata al 92°, e si salva in una gara che poteva tranquillamente perdere ed in cui il pari sembra il risultato più giusto, anche per la grinta e la determinazione che hanno profuso gli uomini di Mihailovic, graziati da Higuain a più riprese, con il Pipita con le polveri bagnate dalla incessante pioggia di Marassi.
Dopo il freddo di Praga e la qualificazione ottenuta con un turno di anticipo in Europa League, gli azzurri dopo quasi 4 giorni si ritrovano nella piovosa trasferta di Genova contro la Sampdoria di Mihailovic, rivelazione di questo inizio campionato, insieme ai cugini genoani.
Il campo bagnato per l’incessante pioggia ha tenuto bene e non ricorda certo l’acquitrino dell’87, quando Maradona regalò la vittoria nel recupero al Napoli, grazie a un tiro di punta, con cui alzò la palla da una pozzanghera, beffando il portiere doriano Bistazzoni, per poi rotolarsi con i compagni festanti nel lago di Marassi.
Il pareggio ottenuto in extremis consente agli azzurri di restare al terzo posto, in coabitazione con il Genoa, ormai unico obiettivo utile per tentare la qualificazione in Champions League, passando per il preliminare.
Roma e Juve ormai lontane, anche se il campionato è lungo (ma lascerà poco spazio all’immaginazione).Se è vero che dopo il pessimo inizio siamo imbattuti da 10 giornate, non può non considerarsi che di queste 10 gare la metà sono finite in pareggio e di questi 5 pari 4 equivalgono a sconfitte, ossia a 8 punti persi (Palermo, Cagliari. Bergamo e Milano).
Dopo le vittorie con Roma e Fiorentina eravamo arrivati a soli 4 punti dalla Roma e a 7 dalla Juventus, grazie ad un cammino delle prime che si era leggermente inceppato, con la Roma che rispetto all’anno scorso (in cui aveva fatto l’einplein nelle prime 10 gare, con 10 vittorie) perdeva ben 8 punti a causa degli impegni di Champions e la Juve che qualcosa si era persa per strada, 5 punticini (pari a Sassuolo e sconfitta col Genoa).
L’immaginazione di molti e la Fede incrollabile di altri aveva addirittura fatto pensare ad un Napoli capace di disputare un campionato al pari delle due avversarie (qualcuno imprudentemente aveva cominciato addirittura a pronunciare la parola Scudetto..bontà sua), ma i 2 pareggi consecutivi e le contemporanee e anche fortunose vittorie di Roma e Juve hanno ristabilito le distanze (siamo a meno 8 dai giallorossi pur battendoli e addirittura a meno 11 dalla Juventus), facendo tornare gli azzurri alla realtà ed alla loro dimensione, lasciando l’obiettivo 3°posto come unico raggiungibile, anzi da ottenere necessariamente.
Da oggi in poi dovremo guardarci da chi ci sta intorno e alle calcagna e seguire con disinteressato sguardo chi ci precede.
Ma veniamo alla gara :
Benitez, che deve fare a meno di Zuniga, Insigne e Michu (tutti operati e con i quali ci rivedremo nel 2015), convoca Mertens per la prima volta dopo la tremenda botta in testa presa 2 settimane fa col Belgio, che non va in campo dall’inizio. Torna Maggio, confermata la rodata coppia centrale Albiol-Koulibaly, la novità è a sinistra dove Rafa schiera Britos terzino e Ghoulam ala (con De Guzman in panchina ancora non al meglio), con la precisa scelta di aumentare i centimetri sulle palle alte e al contempo di contenere De Silvestri, terzino destro della Samp, che spinge molto e di cui Ghoulam ha identico passo. Il campo pesante fa propendere per Lopez in luogo di Jorginho, accanto a Inler, l’unico a non aver giocato a Praga. In avanti spazio a Callejon, Hamsik e Higuain.
Mihailovic propone un 4-3-1-2, lasciando in panchina Gabbiadini, accostato con insistenza al Napoli per sostituire Insigne, e rinunciando alle 3 punte. Romagnoli viene preferito a Gastaldello al centro della difesa. Soriano dietro le due punte Eder-Okaka.
SAMPDORIA (4-3-1-2): Romero; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Mesbah; Obiang, Palombo, Rizzo; Soriano, Okaka, Eder.
NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Britos; Inler, David Lopez; Callejon, Hamsik, Ghoulam; Higuain.
Partita intensa e molto combattuta come previsto, con molti scontri in mezzo al campo, con tanto agonismo e numerosi falli, che non inibiscono il ritmo di una gara giocata con veemenza e determinazione da entrambe le squadre.
Il Napoli inizia bene, con Hamsik che ci prova di testa su calcio d’angolo (palla fuori) e Ghoulam che di spalla sfiora il gol su cross di Callejon.
La Sampdoria è squadra da battaglia, con il carattere del suo allenatore, lotta su ogni pallone, ma crea pochi pericoli alla difesa azzurra, che tiene bene, grazie anche a un buon lavoro di Inler e Lopez a protezione della difesa. Vengono ammoniti Obiang e Britos, con il difensore azzurro che dal 6′ minuto in poi rischia l’espulsione ad ogni intervento (nel finale del tempo ammonito anche Koulibaly, che poi verrà espulso nella ripresa per rosso e doppio giallo).
Le occasioni migliori del tempo capitano al Napoli, con Higuain, che prima incorna alto sulla traversa un cross messo sul secondo palo da Hamsik e poi, lanciato a rete, si divora il gol del vantaggio, scegliendo di saltare il portiere invece di tirare, ma Romero è bravo a non farsi ingannare e a recuperare la palla prima che il Pipita possa calciare in porta.
Nel secondo tempo Benitez non effettua cambi, tenendo Britos in campo nonostante l’ammonizione lo condizioni, il Napoli non prende in mano il pallino di gioco e continua a soffrire il pressing doriano.
Al 57° arriva anche il gol del vantaggio della Sampdoria con Eder, che riesce a tirare dal limite dell’area, per la marcatura non perfetta di Albiol e Koulibaly e beffa Rafael con un potente e preciso rasoterra sul primo palo, non coperto a dovere dal portiere azzurro, non piazzato bene al momento del tiro del brasiliano. Samp in vantaggio sul Napoli per 1-0.
Benitez cambia subito Britos con Mertens e poco dopo un frastornato Inler con Jorginho.
Gli azzurri sfiorano il pari ancora due volte con Higuain che calcia su Romero dopo triangolazione con Hamsik e poi fallisce il controllo e l’assist per Callejon da buona posizione.
La gara è aperta e entrambe le squadre potrebbero andare in gol (la palla migliore capita a Jorginho, che gira alto da buona posizione a centro area un cross dalla destra).
Entra Zapata per Hamsik nel finale e manca una buona occasione, scegliendo un improbabile colpo di tacco per Mertens, la Samp replica fallendo il raddoppio con Eder e Duncan.
A 5 minuti dal termine viene espulso Koulibaly per fallo su Eder, ma gli azzurri riescono a trovare il gol insperato del pari con Zapata su cross di Ghoulam in pieno recupero e, imbattuti da 10 gare, anche il 3° posto, perso per circa 30 minuti di gara, proprio in favore degli odierni avversari.
Insomma una gara che non aggiunge molto alla classifica e ci consente di mantenere a fatica la terza posizione, quella che dovremo mantenere e tenerci stretta sino al termine della stagione.
La squadra non gira a mille, oltre che per gli infortuni pesanti (Zuniga, Insigne, ed anche Michu e Mertens, per fortuna ora recuperato), anche per la scarsa vena di alcuni dei suoi uomini chiave : Hamsik mai decisivo , Callejon che da 3 gare è l’ombra di se stesso, Higuain a secco di gol e sprecone con la Samp, ma veramente poco brillante anche con Sparta e Cagliari.
Se a questo aggiungiamo Rafael, che rispetto a Reina ci fa perdere punti anzichè essere un plusvalore, e una difesa spesso ballerina e autrice di disattenzioni gravi (non ieri), oltre ad un centrocampo sufficiente, ma qualitativamente tutt’altro che eccelso, non c’è da spiegare granchè o da scovare l’arcano in questo inizio di stagione.
Guardiamo sempre il presente e il futuro con positività, ben consapevoli che i nostri obiettivi restano il 3° posto in campionato, la finale di superCoppa in Qatar, ed i percorsi in Europa league e Coppa Italia : queste erano le previsioni della vigilia e il Napoli sta confermando di lottare per questi obiettivi, nulla più.