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Dopo la sosta il Napoli non si ritrova : 3-3 col Cagliari al S.Paolo

Ci eravamo illusi che il Napoli avesse messo alle spalle i non tanto lontani vizi per intraprendere un cammino virtuoso e finalmente ricco di soddifazioni e di vittorie.

Qualcuno aveva anche sperato, obnubilato da una Fede incrollabile, che gli azzurri proseguissero nell’onda lunga dei successi ottenuti brillantemente contro Fiorentina e Roma, riuscendo a ridurre le distanze dalle due avversarie che ci precedevano, non tanto lontane e con qualche difficoltà, rappresentate se non altro dagli impegni di Champions, che qualcosa tolgono in Campionato.

Negli anticipi del sabato, invece, la Roma riusciva in qualche modo a vincere a Bergamo, dopo una partita non esaltante, in cui l’Atalanta aveva addirittura rischiato di vincere, dopo essere passata subito in vantaggio ed aver sprecato più di un’occasione per il raddoppio. Ma ancora una volta il risultato ottenuto dai giallorossi, 3 punti con il minimo sforzo, ci ha messo di fronte ad una dura realtà, con il nostro avversario che riusciva ad imporsi dove noi non siamo riusciti, pur dominando.

La Juventus, attesa da una dura prova all’Olimpico contro una Lazio desiderosa di riscatto dopo la sconfitta di Empoli, dimostrava la sua forza in Campionato, imponendosi con un perentorio 3-0, che ha messo in luce la pochezza degli avversari.

Insomma vita facile per Roma e Juve contro avversari inferiori  in Campionato, competizione di un livello mediocre, in cui gli azzurri non riescono ad imporsi, quasi come infastiditi e paghi della superiorità sulla carta rispetto al valore di avversari di categoria inferiore, affrontati con la presunzione di chi ne potrebbe fare polpette, ma anche di chi non riesce ad infierire sulla carcassa di presunti cadaveri.

Il Napoli ripete, invece, gli stessi errori di inizio campionato e già visti e rivisti nello scorso anno, come un copione che ormai si ripropone stanco e irritante agli occhi dei suoi sostenitori, ormai rassegnati a dover accettare il ruolo di comprimari e lottare con la pochezza degli avversari diretti per la terza piazza.

La squadra spesso entusiasma con le “grandi”, per poi ricadere nel vortice quando affronta le “piccole” : lo possiamo dire con assoluta sincerità e convinzione, il Napoli è il Robin Hood del calcio italiano, ruba i punti ai “ricchi”per regalarli ai “poveri”.

Anche l’atteggiamento iniziale degli azzurri non aveva convinto e, pur ritrovandoci sul 2-0 grazie ad una dormita dei difensori del Cagliari ed a un bolide di Inler, circostanza più unica che rara il tiro azzeccato da Gokhan, i ragazzi di Benitez non erano sembrati convinti e spumeggianti, quasi come se l’entusiasmo di agganciare le squadre di vertice si fosse sopito, dopo aver visto i risultati degli avversari diretti del giorno precedente.

I 3 punti, invece, erano fondamentali, innanzitutto per consolidare il terzo posto in una giornata in cui le dirette avversarie per la terza piazza non sono riuscite a prendere i 3 punti (con la Lazio sconfitta dalla Juventus all’Olimpico nell’anticipo del sabato,Sampdoria e Udinese costrette al pari da Cesena e Chievo e le milanesi che si sono spartite la posta nel derby fratricida) e proprio per non mollare la presa rispetto ai due gradini più alti del podio, cavalcando l’onda dell’entusiasmo, cercando di fare il nostro dovere in attesa di qualche passo falso degli avversari superiori, almeno sulla carta.

Invece, gli azzurri non riescono a trovare la giusta concentrazione, come sempre accade dopo la sosta delle nazionali, e nonostante il doppio vantaggio ottenuto nel primo tempo, grazie alle reti di Higuain e Inler, si lasciano sorprendere in difesa e regalano il pari agli avversari, che prima accorciano le distanze con Ibarbo sul finire del primo tempo e poi segnano il gol del 2-2 a inizio ripresa, grazie a Farias, su calcio da fermo battuto da Cossu in area.

Il gol del 3-2 di De Guzman, abile a inserirsi in area dalla sinistra e battere di testa in controtempo il portiere avversario, incrociando la palla sul secondo palo, ha solo illuso la squadra di Benitez, che si è fatta di nuovo raggiungere sul 3-3 definitivo, dopo uno svarione difensivo di Koulibaly, alla sua peggior prestazione in maglia azzurra.

Il Cagliari di Zeman è lontano parente delle squadre allenate dal boemo, stessi errori e distrazioni difensive, ma con un gioco e i suoi interpreti nettamente inferiori almeno del Foggia di Zemanlandia ed ha giocato unan gara inferiore a quella del Palermo, che ci inchiodò sul 3-3 al San Paolo, partita dopo la quale tutti erano convinti che fosse difficile fare peggio, ma che il Napoli ha smentito, riuscendo nell’ardua impresa.

Nonostante il pari i partenopei restano da soli in terza posizione, imbattuti da 9 turni, magra consolazione.

Benitez, che doveva fare a meno di Zuniga, Insigne, Mertens e Michu, oltre che dello squalificato Jorginho, deve fare i conti con la forma dei calciatori rientrati dagli impegni delle nazionali e sceglie Henrique al posto di Albiol e la coppia di centrocampisi Gargano-Inler. De Guzman sostituisce Insigne e Mertens sull’ala sinistra, alternandosi con Callejon e Hamsik in quella posizione.

Zeman propone il suo 4-3-3, senza centravanti fisso, ma con Cossu più arretrato che lascia spazio agli inserimenti di Ibarbo e Farias dagli esterni. In mezzo al campo, assente Conti, si affida a Crisetig in posizione di regista con Dessena ed Ekdal ai lati.

NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Henrique, Koulibaly, Ghoulam; Gargano, Inler; Callejon, Hamsik, De Guzman; Higuain.

CAGLIARI (4-3-3): Cragno; Balzano, Ceppitelli, Rossettini, Pisanu; Dessena, Crisetig, Ekdal; Ibarbo, Farias, Cossu.

Il Napoli non inizia bene, con il Cagliari che pressa alto e gli azzurri che sbagliano qualche passaggio di troppo, ricorrendo al lancio lungo, spesso fuori misura.

Nonostante il giusto atteggiamento iniziale, il Cagliari all’11° si punisce da solo, in perfetto stile Zeman, con i due difensori centrali che si addormentano su una lunghissima rimessa laterale di Ghoulam e lasciano solo Higuain, lanciato verso la porta, che non ha difficoltà a battere in rete. 1-0 Napoli.

Il Cagliari non reagisce e non si fa pericoloso ed il Napoli trova al 29° il raddoppio con un bolide di Inler dalla distanza che si infila all’angolino alla sinistra del portiere, dopo che De Guzman si era fatto ribattere un tiro da pochi passi dal portiere su cross (sbagliato) di Maggio.

La partita sembra chiusa e gli azzurri con il doppio vantaggio, anche non del tutto meritato, allentano la pressione e vengono subito puniti dal gol dei sardi, con Maggio che si fa infilare sulla sinistra da Farias (che lo umilierà per tutta la gara) e Koulibaly che si fa ingannare dalla finta di Ibarbo a centro area e lo lascia concludere verso la porta per il gol del 2-1.La solita disattenzione difensiva riapre la partita.

La ripresa si apre nel peggiore dei modi, con il Cagliari che trova subito il gol del pari. Su calcio da fermo battuto da Cossu, Koulibaly fa colpire di testa Rossettini sul secondo palo, Rafael, che decide di non uscire dai pali, si limita a guardare la palla attraversare tutta l’area piccola davanti alla linea di porta e Farias anticipa Maggio sul secondo palo e mette in rete da pochi centimetri.

Una partita che sembrava avere in pugno e che il Napoli deve ricominciare a giocare, risultando bravo e fortunato a trovare presto il gol del 3-2 con De Guzman, dopo aver rischiato di capitolare ancora, con Rafael che salva sul tiro da pochi passi di Farias.

Benitez manda in campo David Lopez al posto di un Inler che, aldilà del gol,  non ha brillato (lento nell’impostazione e poco utile in fase difensiva)  per coprirsi maggiormente, ma l’ennesimo errore di Koulibaly vanifica le intenzioni di Rafa, con il difensore che perde palla in fase di rilancio e consente a Ibarbo il facile assist per la doppietta di Farias, che anticipa Henrique e Maggio a centro area e segna il gol del definitivo 3-3, con gli azzurri che non riescono a reagire per tentare di portare a casa i 3 punti.

Se gli azzurri avevano illuso di aver trovato la retta via, il campo ha sentenziato il contrario, dimostrando che il Napoli, se non gioca con concentrazione e intensità tutte le gare, può perdere punti con qualsiasi avversario, non avendo ancora le caratteristiche per ambire a traguardi più prestigiosi del prezioso terzo posto.

Ora rimbocchiamoci le maniche e andiamoci a prendere la qualificazione in Europa league, nella insidiosa trasferta di Praga, dove ci basterà un pari per superare aritmeticamente il girone, con la speranza che gli azzurri mantengano alta la concentrazione contro un avversario tutt’altro che morbido.

Che dire, ForzaNapoliSempre, anche se è difficile per il tifoso, che vorrebbe vedere i propri beniamini sudare la maglia e buttare il sangue sul rettangolo di gioco, perdere punti per mancanza di concentrazione e regalarli con facilità disarmante. Ci auguriamo che i calciatori provino le nostre stesse sensazioni quando si gettano punti e occasioni, anche se con la prestazione di ieri credo che in molti siano insensibili soto questo punto di vista, altrimenti non si spiega.

 
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