Non bastava l’ennesima prestazione negativa degli azzurri, umiliati dallo Young Boys nella terza gara del girone di Europa League, ma per alcuni giornalisti il post gara è stato da guerriglia, con il pulman degli azzurri assaltato e distrutto da 500 facinorosi, con mazzae spranghe che avrebbero costratto gli occupanti dell’autobus a stendersi a terra per sfuggire alla “tempesta di vetri spezzati” (testuale Malfitano sulla Gazzetta dello Sport).
C’è chi giura che i tifosi non siano stati più di 5o e che oltre a qualche parola pesante e qualche botta all’autobus non ci sia stato.
Episodio da stigmatizzare se effettiva violenza ci sia stata, non per qualche male parola che avrei proferito anch’io dopo aver percorso migliaia di chilometri per assistere allo scempio calcistico di ieri (si narra che la squadra non abbia neppure salutato e chiesto scusa ai tifosi dopo la gara in campo).
Lo stesso Malfitano non parla di vetri infranti a radio Kiss Kiss…e allora perchè riportare queste versioni da “soldato Ryan”???
Pare, invece, che molti giornalisti che hanno visto l’autobus stamane non abbiano riscontrato alcun danno ai finestrini (qualche ammaccaturina alla carrozzeria).
Allora mi chiedo e chiedo a chi ha scritto di questo episodio (per averlo visto, come candidamente ammesso) dove sta la verità..perchè se come sembra i finestrini non siano stati distrutti, nè intaccati, allora la vera violenza sta nel chi scrive e riporta notizie false e romanzate, che non possono che danneggiare l’immagine di Napoli e di parte della sua tifoseria, nonchè del giornalista stesso e di chi fa parte della categoria.
Fatta questa premessa parliamo della pessima figura rimediata dal Napoli, che più che con “cazzimma” ha giocato “a cazz (imma) di cane”, disputando la peggiore gara da inizio stagione..e ce ne voleva, visto che ne abbiamo sopportarte e ammirate di cotte e di crude sino ad ora.
Lo Young Boys, al 5° posto nel modesto campionato svizzero, come lo Sparta Praga e lo Slovan B. ha una rosa di valore nettamente inferiore a quella degli azzurri (23 milioni di euro contro i circa 250 di quella del Napoli) che spiega, senza troppi giochi di parole, l’enorme differenza di potenziale degli azzurri rispetto alle sue avversarie del girone.
Nonostante ciò, la differente categoria tra le due squadre in campo non si è vista, anzi sono stati gli svizzeri a mettere a segno i 2 gol della vittoria nella seconda frazione di gioco, con il francese ,ex Psg, Horau a inizio ripresa e con l’italo svizzero (di origini salernitane) Bertone a tempo scaduto.
Una squadra sfilacciata e senza meta che non è mai riuscita ad imporre e dare continuità al suo gioco, meritando la sconfitta.
Le poche difficoltà nel girone per gli azzuri consentono a Benitez di operare un turn over cospicuo in Coppa, utile per far giocare chi è impiegato di meno e per testare la forma di alcuni elementi poco utilizzati ultimamente, come Maggio, Henrique, Ghoulam, Jorginho, Zapata, Michu,De Guzman, che poco hanno mostrato sinora.
Il tecnico italo svizzero Forte propone il consueto 4-2-3-1, speculare allo schema di Benitez :
tra i pali il giovanissimo portiere camerunense Mvogo (20 anni), i 2 difensori centrali sono Von Bergen (il capitano, vecchia conoscenza del calcio italiano con le maglie di Cesena, Genoa e Palermo) e Vilotic, gli esterni difensivi Sutter e il ceco Lejckas.
Il centrocampo è solido con i punti fermi Sanogo (ivoriano di gran dinamismo, un tipo alla Gargano, tecnicamente migliore) e il tattico serbo Gajic. In attacco si gioca con una sola punta, l’esperto francese Horau, con ai lati le ali Steffen a destra, l’italo svizzera Nuzzolo a sinistra, capocannoniere di inizio stagione con 5 reti all’attivo. Dietro la punta il giapponese Koubo.
YOUNG BOYS: Mvogo; Lecjaks, Vilotić, Von Bergen, Sutter; Gajić, Sanogo Junior; Nuzzolo, Kubo, Steffen; Hoarau.
NAPOLI: Rafael, Maggio, Henrique, Albiol, Ghoulam; Inler, Jorginho; Mertens, De Guzman, Muchu; Duvàn.
Dopo alcuni minuti di studio, il Napoli tenta di pungere con Mertens e Zapata, ma i loro spunti non trovano la giusta concretezza.
Al 15° è lo Young Boys a rendersi pericoloso con Horau, che anticipa di testa Albiol su un cross dalla sinistra, mandando la palla di un soffio al lato.
Il Napoli crea i presupposti per passare in vantaggio, ma Mertens, su punizione dal limite (tiro centrale) e con un tiro dalla metà campo che si spegne sul fondo, non riesce a trovare la via della rete.
Le occasioni più limpide capitano sui piedi di De Guzman (tiro in diagonale respinto dal portiere) e di Horau per gli svizzeri, che calcia alto da favorevolissima posizione.
Le squadre si affrontano a viso aperto e lasciano ampi spazi, ma le azioni offensive non riescono a concretizzarsi per alcuni errori in fase di ultimo passaggio.
E’ ancora Mertens sul finire del tempo a sfiorare il vantaggio, ma un prodigio del portiere, che toglie la palla dall’angolino basso, gli nega la gioia del gol.
Una prima frazione di gara disputata come se si fosse in amichevole contro uno sparring partner di categoria inferiore, senza enfasi e “alla viva il parroco”, in cui gli innesti dimostrano tutti il loro periodo negativo : Maggio deficitario in fase difensiva e con i soliti errori in fase di cross (ne azzeccherà ben 4 nella ripresa però), Ghoulam poco attento e propositivo, Albiol lento e macchinoso, nonchè distratto. Jorginho impalpabile in mezzo al campo, così come Michu (entrambi potenziali protagonisti di “Chi l’ha visto?”), De Guzman diligente nei ripiegamenti e autore di soli 2 spunti offensivi, Mertens fumoso (anche se volitivo come sempre), Zapata bravo spalle alla porta come attaccante di sponda, ma inguardabile in fase di conclusione, che cerca con insistenza maniacale da posizioni impossibili, invece di scambiare la palla con i compagni di reparto.
Insomma uno zero a zero che lascia perplessi, con una prestazione mediocre nettamente da migliorare nella ripresa.
Invece nel secondo tempo il Napoli riesce a fare clamorosamente peggio.
Subisce dopo soli 5 minuti il gol degli svizzeri, con Horau, che lasciato libero da un distratto Henrique, ha tutto il tempo di stoppare la palla al limite dell’area, di posizionarsi e sferrare il diagonale vincente.
La reazione del Napoli è poco efficace e nemmeno l’ingresso di Hamsik per Michu cambia granchè.
Con ritardo e solo nel finale Benitez inserisce Callejon e Higuain, ma il massimo sforzo del Napoli nei 15 minuti finali non riesce a ristabilire le sorti di una brutta gara (gol annullato a Callejon e occasioni per lo spagnolo e Mertens), anzi è lo Young Boys che nel recupero raddoppia in contropiede a campo aperto con Bertone ,che lanciato verso la porta da solo batte facilmente Rafael.
Il Napoli esce a testa bassa dal campo e dimostra di non avere ancora il ritmo giusto e quella verve che aveva dimostrato di possedere nella scorsa stagione, non riuscendo a regalare ancora una gioia ai propri tifosi, anche un pò delusi dai silenzi della società, dalla mancanza di chiarezza sul futuro di Benitez e dall’atteggiamento della squadra in campo.
Evidentemente la cazzimma non si compra e non è sul mercato, ma De Laurentiis comunque non l’avrebbe comprata.
La situazione non è delle migliori, non tanto per la figuraccia rimediata in campo internazionale, nè per il girone in cui le cose sono ampiamente recuperabili, ma per l’atteggiamento della squadra in campo, svogliata e senza grinta, per di più dopo la delusione di Milano ed un inizio di stagione disastroso, che 3 risultati positivi (non nel gioco) veva un pò riabilitato.
Perdere così e ritornare con lo spettro del baratro alle spalle non è un buon viatico e se la squadra e l’allenatore non lo hanno capito, consentendo tutto ciò, significa che quel che non andava prima non va ancora, nonostante la fiducia acquisita almeno con qualche risultato positivo.
I problemi restano e resteranno e se ne esce solo dando l’anima in campo, altrimenti il progetto, già traballante dopo il mercato e l’uscita dalla Champions, possiamo definirlo concluso definitivamente, a prescindere dagli Arabi e da altre questioni extracalcistiche che riguardano il Presidente.
Grande delusione, responsabilità? Troppe e di tutti! Il primo dei responsabili è indiscutibilmente il numero uno della Società ed il secondo il geniale “Benìtez” per impedimenti dirimenti.Non ci sono scusanti, ho riletto ho schieramento in campo del Napoli… ma dove andiamo con questi personaggi? Salvo alcuni, che purtroppo risentono del clima di sconforto e di sfiducia, alternando le proprie prestazioni, una pletora di mediocri calciatori da squadra di media classifica ed altri oramai sulla strada del tramonto. Non mi fa piacere ripetere che da mesi dico le stesse cose, ma purtroppo avevo ragione! De Lasurentis non ha i soldi per competere calcisticamente in campo internazionale, è, piuttosto un imprenditore che, fino a trent’anni fa, avrebbe potuto essere un patron di una società da medio-alta classifica. Insomma tipo Ferlaino per il Napoli o come Rozzi per il vecchio Ascoli, o come Sensi per la Roma e via discorrendo. E per finire il mio pianto greco… invito gli amici sportivi e tifosi del Napoli a non dar credito alcuno ad un corrispondentucolo di una TV araba che, niente di meno, ci viene a parlare di interessi di potentissime famiglie reali arabe nei confronti del Napoli; non che non sia possibile chiariamoci, ma la fonte dalla quale viene questa chicca, non mi sembra assolutamente credibile… magari fosse!