Finalmente tornano la vittoria e i tre punti, era questo l’unico obiettivo per la gara con il Sassuolo, non importa aver giocato in maniera poco ortodossa o con qualche difettuccio ancora evidente, certo non poteva tutto migliorare in una sola gara, ma almeno la soddisfazione di aver vinto, che fornisce la consapevolezza di poter fare meglio, con la speranza e la convinzione che il peggio lo abbiamo dato e ce lo siamo lasciato alle spalle.
Questa vittoria potrebbe significare e dire molto, potrebbe essere la svolta, ma la conferma ce la daranno le partite a venire, soprattutto quella di Bratislava (dove è previsto il vero turn over, giusta rivoluzione totale, anche dell’80% degli uomini, rispetto a ieri) e quella interna contro il Torino, ossia le 2 gare che ci separano dalla sosta delle nazionali.
Importante vincere, non solo per la classifica e per il morale, anche alla luce dei risultati delle avversarie dirette per il terzo posto, che appaiono tutt’altro che migliori di noi (ridicole direi), ma soprattutto per riportare un pò di serenità al gruppo e a Benitez, criticato oltremodo dalla solita stampa ostile, sempre pronta dietro l’angolo ad attaccare con un vero e prorio sciacallaggio mediatico, che influenza anche il tifoso “banderuola” (quello per il quale quando si vice siamo i migliori, quando si perde tutto allo sfascio).
Criticare Benitez per i mancati cambi, per non leggere bene una gara, ci può stare, ma sparare a zero senza logica contro uno dei migliori 10 allenatori del mondo, piaccia o no il suo modulo o la sua filosofia di gioco, non rende onore a chi fa giornalismo in una maniera poco consona alla professione (seppur tendente al gossip e alla critica da Bar), e lascia intendere a chi ragiona e capisce di calcio, che quelle parole sensazionalistiche e tendenti a creare scoop inesistenti e inutili e dannosi polveroni, non sono altro che frutto di incompetenza e totale mala fede.
Come per magìa ieri sono scomparse in articoli e televisioni le parole “crisi”, “meglio Mazzarri”, “Cavani meglio di Higuain”, senza contare le spiritiche evocazioni di Aronica e compagnia cantante e questo, per noi tifosi appassionati e con incrollabile fede, rappresenta un successo che va anche aldilà della semplice e striminzita vittoria contro il Sassuolo.
Seppur con un mercato povero e deludente, con l’amarezza della Champions sfumata e con sogni di gloria spezzati sul nascere in Campionato, avremmo potuto e dovuto fare meglio in queste gare di inzio stagione, ma complice
la scarsa forma fisica di alcuni reduci dal Mondiale (Albiol, Ghoulam,Henrique, Inler),
un atteggiamento mentale sbagliato (anche in conseguenza della perdita di obiettivi, come Champions e velleità scudetto, che influiscono non poco),
un pò si sfortuna (che non viene mai da sola, ma devio metterci del tuo),
l’assenza totale dell’apporto dei nuovi arrivi (ad eccezione di koulibaly, pur non esente da errori e Gargano e Lopez gli unici a dare un pò di sostanza, ma poca qualità al reparto, inesistente Michu, poco de Guzman, prezioso solo per i 3 punti di Genova)
i problemi evidenti potevano trasformarsi in qualcosa di ben più grave, che per fortuna (e per il momento) è stata scongiurata.
Insomma perdere punti preziosi non è stato un buon viatico e i risultati deludenti contro squadre più che mediocri, dimostrano, non solo che di fatto siamo più deboli, senza Reina (più per il suo apporto carismatico oltre che per quello in campo) e l’entusiasmo dell’inizio della scorsa stagione, della scorsa stagione, ma che, nonostante questo, l’approccio al campionato è stato del tutto sbagliato, ma c’è tempo per porvi rimedio, solo acquisendo la consapevolezza di essere una buona e non una grande squadra e che per vincere in Italia devi essere, furbo, astuto, giocartela alla morte e con cattiveria ogni gara, altrimenti puoi perdere da chiunque, anche da chi sulla carta è di 2 categorie inferiore alla tua.
Ma veniamo alla gara di ieri :
Il Napoli torna alla vittoria ed espugna il Mapei Staduim di Reggio Emilia, imponendosi sul Sassuolo per una rete a zero, messa segno da Callejon su assist di Higuain a metà primo tempo.
Gli azzurri dovevano vincere per superare un momento di “empasse”che ha generato molte critiche, soprattutto da parte di alcuna stampa, sempre pronta a montare polveroni e a ingigantire le vicende calcistiche, quando una squadra attraversa un periodo non favorevole e soprattutto quando manca continuità nei risultati.
Dopo le tre ultime deludenti prestazioni, il tecnico Rafa Benitez ha preso sul serio la situazione, chiamando a raccolta la squadra e non concedendo il solito giorno di riposo , per preparare con attenzione la sfida col Sassuolo ed evitare ulteriori scivoloni, inammissibili per riprendere un cammino dignitoso in Campionato.
Il Napoli ha sofferto fino al termine, ma è riuscito a regalare un sorriso ai propri tifosi, portandosi in ottava posizione, ma ad un solo punto da un folto gruppo di squadre (tra le quali le 2 milanesi, deludenti contro Cagliari e Cesena) e a soli 4 punti dal terzo posto,obiettivo principe a questo punto, occupato dalla Sampdoria, squadra che non può essere certo una pretendente alla Champions, il che dimostra che solo gli azzurri possono gettare alle ortiche la terza posizione, viste le deludenti avversarie (Milan, Inter, Lazio, Fiorentina)
Benitez si affida ad Higuain e conferma Koulibaly e Albiol, sempre titolari. Formazione simile a quella di Udine, con Britos terzino sinistro, Zuniga terzino destro, che sostituiscono Henrique e Ghoulam (i peggiori contro il Palermo).In mezzo al campo riproposta la coppia “difensiva” Gargano-Lopez, che aveva ben coperto la difesa in Friuli. Callejon e Hamsik in campo e Insigne presente, con conferma dell’alternanza con Mertens. Nessun infortunato e squalificato, resta escluso dai convocati il solo Radosevic.
Di Francesco schiera un 4-3-3 equilibrato, cercando la prima vittoria in Campionato, dopo 3 pareggi e la batosta di S.Siro contro l’Inter (il “consueto” 7-0). Difesa a 4, con Cannavaro baluardo, centrocampo di sostanza e poca tecnica e in attacco Floccari preferito a Floro Flores, per sostituire lo squalificato Berardi, accanto a zaza e Sansone.
Sassuolo Consigli; Gazzola (75′ Vrsaljko), Acerbi, Cannavaro, Peluso; Brighi (56′ Missiroli), Magnanelli, Taider; Sansone; Zaza, Floccari (72′ Pavoletti)
Napoli Rafael; Zuniga, Albiol, Koulibaly, Britos; Gargano (76′ Jorginho), David Lopez; Insigne, Hamsik (60′ De Guzman), Callejon; Higuain (70′ Zapata).
Benitez copre la difesa con Gargano e David Lopez, con i 4 difensori in linea che si occupano dei 3 attaccanti avversari, Zaza in posizione centrale e Floccari e Sansone ad impegnare Britos e Zuniga. Identica situazione sul fronte opposto con Callejon a destra su Peluso, Higuain al centro, controllato da Cannavaro e Acerbi e Insigne a destra con Gazzola. Hamsik gioca sul portatore di palla del Sassuolo, Magnanelli, cercando di sfruttare l’inserimento tra le linee.Battaglia poco tencica in mezzo al campo tra Taider e Brighi da una parte e Garganio e Lopez dall’altra.
Il Napoli parte concentrato e sfiora il vantaggio con Hamsik, che non riesce ad approfittare di un assist di Callejon, servito da Higuain, dopo spunto personale.
La partita è molto combattuta in mezzo al campo, con il Napoli che controlla bene la situazione con Gagano e un prezioso Lopez, a copertura di un’attenta difesa, con Britos che sorprende per continuità inusuale di interventi positivi.
Al 26 ° il Napoli, dopo un periodo di pressione, passa in vantaggio con Callejon, che raccoglie sul secondo palo un perfetto assist del Pipata dal fondo campo da sinistra e, lasciato solo dalla difesa avversaria, appoggia in rete.
Il Napoli controlla la gara e si va negli spogliatoi sullo 0-1, con quasi zero occasioni da entrambe le parti.
Attenta la difesa, che non concede nulla al pur temibile attacco del Sassuolo, non supportato da un poco creativo centrocampo, grazie anche alla buona diga formata da Gargano e Lopez. Britos non sbaglia nulla (a sorpresa), Koulibaly è attento e non compie ingenuità, Albiol bravo e più presente del solito (solo una incertezza, con rimedio di Britos). Zuniga fa il suo sulla fascia. Insigne e Callejon si sacrificano, Higuain ha spunti interessanti (compreso l’assist per il gol di Callejon, film già visto). Hamsik giochicchia, ma il suo apporto non è decisivo come spesso accade purtroppo.
Nella ripresa stesse formazioni, il Sassuolo si rende pericoloso solo su calci da fermo, sui quali stavolta il Napoli è attento.
Entra Il più offensivo Missiroli per Brighi e ha subito una buona occasione (tiro a giro dal limite di poco alto) ma sono gli azzurri ad avere 2 occasioni per chiudere la gara con un tiro dal limite di Insigne, parato da Consigli e soprattutto con Higuain, che da ottima posizione in area manca il bersaglio, incrociando poco il tiro e difettando in precisione.
Al quarto d’ora esce un non positivo Hamsik per De Guzman (che non giocherà meglio) e dieci minuti più tardi anche Higuain per Zapata.
Con il passare dei minuti il Napoli arretra il baricentro e comincia a soffrire la stanchezza e la preoccupazione di non riuscire a portare a casa i tre punti, non riuscendo a gestire la palla e le ripartenze.
A 15 dal termine entra Jorginho per uno stremato Gargano, con il deliberato intento di tenere palla e aumentare il possesso, ma il brasiliano non riesce a dare una mano, perdendo palloni e contrasti.
Per fortuna l’assalto finale del Sassuolo si spegne sulla traversa, colta dopo rimpallo,e su un colpo di testa di da Pavoletti, subentrato a Floccari, dopo uscita a vuoto di Rafael e l’unico errore di Britos nella gara.
Fioccano i calci d’angolo, ma il Napoli resta concentrato e, con i denti e per i capelli, porta i tre punti a casa, insieme a un po’ di positiva serenità.
In conclusione, 3 punti sofferti e agognati, seppur con sofferenza, stessa gara di Udine, con la differenza di aver messo a segno un prezioso gol e di aver avuto maggior attenzione e un pizzico di fortuna sulle rare conclusioni avversarie..ma come detto all’inizio la fortuna te la devi anche meritare..