Il NAPOLI viene sconfitto a Udine 1-0 e non trova pace:
Le sfortune non vengono mai da sole, e il brutto inizio in campionato, con 6 punti persi contro le solite piccole, non sono figlie di nessuno, ma di una campagna acquisti che non ha migliorato qualitativamente la rosa, dopo aver parlato di scudetto e aver creato false aspettative nei tifosi, con una squadra che non è migliorata ed è quindi peggiorata, non avendo, tra l’altro, l’enfasi della Champions, nè velleità concrete in Campionato.
Ad eccezione di Koulibaly, Michu ha dimostrato di non aver recuperato la forma e Lopez e De Guzman, acquistati in netto ritardo, non sono ancora capaci di dare un contributo sostanziale, quindi il turn over risulta svuotato di contenuto e non può essere ritenuto ancora valido.
Il mancato acquisto di un difensore centrale mancino (numericamente necessario per sostituire Fernandez), che sappia fare all’occorrenza il terzino sinistro, ha costretto a farci vedere Britos terzino ancora una volta, anzi 2, dopo le amarezze di Bilbao, anche per volontà di Rafa. Si consideri che Ghoulam, infortunato ora per 3 settimane, non sarà disponibile per alcuni mesi, visto che a gennaio farà la Coppa d’Africa e non vorrei che Britos continuasse ad essere l’unica alternativa a Zuniga a sinistra.
Dopo la sconfitta contro il Chievo al San Paolo i tifosi del Napoli sono costretti ad ingoiare un altro amaro boccone, con gli azzurri sconfitti per 1-0 sullo storicamente ostico campo friulano, in quel che resta dello Stadio Friuli, semideserto per gli imponenti lavori di ristrutturazione.
Gli azzurri hanno pagato un po’ il turn over effettuato da Benitez e, soprattutto, la mancata tempestività nei cambi nella ripresa e sono stati puniti da un’onesta e combattiva Udinese (nulla più), che ha trovato il gol del vantaggio a metà della ripresa, con un fortunoso tocco in scivolata di Danilo (abbandonato da Maggio, che lo marcava), bravo a sfruttare un rinvio (solo sfortunato) di testa di Koulibaly, arrivato su calcio piazzato.
La vittoria contro lo Sparta Praga in settimana non ha definitivamente allontanato lo spettro di un’annata cominciata con qualche esitazione di troppo ed il Napoli perde 6 punti preziosi, sempre con le squadre c.dette “medio-piccole”, dimostrando poca maturità e cinismo, doti delle grandi squadre, per intenderci.
Benitez, che non porta con se ad Udine Mesto (sta recuperando forma dopo un leggero infortunio) e Jorginho (ancora vittima di un affaticamento muscolare) e ancora privo di Ghoulam (ancora non pronto al debutto, ma recuperato alla causa) decide di operare un turn over importante, sia per motivi tattici, che per far smaltire un po’ di tossine a chi ha giocato di più come Hamsik e Callejon, oltre ad Inler (anche in leggero stato febbricitante).
Higuain di nuovo in campo dal primo minuto, seppur visibilmente affaticato, così come la coppia di centrali difensivi, Albiol e Koulibaly. Maggio e Britos (purtroppo) esterni. In mezzo al campo debutta Lopez accanto a Gargano, il più in forma. Zuniga un po’ a sorpresa non viene schierato terzino sinistro, ma ala destra al posto di Callejon. Michu e Insigne al posto di Hamsik e Mertens.
Stramaccioni è privo di mezza difesa e deve rinunciare a Domizzi, Gabriel Silva e Pasquale. Si affida al solo Di Natale di punta.
UDINESE: 31 Karnezis; 27 Widmer, 5 Danilo, 75 Heurtaux, 89 Piris; 6 Allan, 7 Badu, 19 Guilherme; 33 Kone, 8 Fernandes; 10 Di Natale.
NAPOLI 1 Rafael; 11 Maggio, 33 Albiol, 26 Koulibaly, 5 Britos; 19 David Lopez, 77 Gargano; 18 Zuniga, 21 Michu, 24 Insigne; 9 Higuain.
L’Udinese schiera una difesa a 4 con Widmer a destra ad incrociare Insigne, Danilo ed Hertaux centrali a prendersi cura di Higuain, Piris a sinistra su Zuniga. Centrocampo a 5,con Fernandes e Kone ad appoggiare Di Natale.
Benitez rinforza il centrocampo per contrastare la folta mediana friulana, composta da Badu, Guillherme, Allan, coadiuvati da Kone e schiera due mediani di rottura come Gargano e Lopez, pronti ad assicurare maggiore copertura alla linea difensiva, limitando gli inserimenti degli avanti avversari.
Le scelte tattiche difensivistiche dei due allenatori condizionano la gara, che è combattuta sin dall’inizio, ma poco spettacolare, con l’Udinese che lascia impostare il Napoli, ma che al contempo pressa sui portatori di palla e si chiude con almeno 8-9 uomini dietro alla linea del pallone, cercando le ripartenze, molto rare per colpa di poca precisione.
Il Napoli ci mette un po’ di tempo per assestarsi in campo con tutte le novità presentate oggi, ma non rischia nulla in difesa (ad eccezione di un tiro al lato di Badu, dopo respinta corta e maldestra di Britos di testa), grazie ad una buona copertura di Gargano e Lopez, ma al contempo fatica a creare azioni pericolose e a rifornire il reparto offensivo, per la non eccessiva tecnica presente in difesa e in mezzo al campo. Il che non consente alla palla di girare velocemente e a creare le giuste trame.
Zuniga in difficoltà come ala, Insigne poco ispirato perde numerose palle, Michu non incide e sembra un po’ avulso dalla manovra ed il Pipita, non certo tirato a lucido (ma “costretto” ad essere presente) non riceve palloni giocabili.
Con il passare del tempo il Napoli sembra diventare padrone del campo con un buon possesso palla, anche se non a ritmi vertiginosi, e arriva al tiro con Michu, Lopez e con Gargano, che coglie un clamoroso palo con preciso tiro dalla distanza.
La prima frazione si chiude sullo zero a zero e, mentre sembra riuscito l’esperimento del doppio mediano di rottura, con la difesa che non soffre, con Koulibaly che chiude ogni varco, invece l’attacco non brilla.
Benitez non sostituisce nessuno e nella ripresa, solo dopo 15 minuti arriva il primo cambio di Zuniga con Callejon e subito il Napoli crea una doppia occasione per Higuain e Callejon, con il portiere udinese che ferma i due attaccanti con due magistrali interventi.
Il Napoli, con Michu (morto) e Insigne spenti, che non riescono più a ripartire, vede scemare la sua pericolosità in attacco e l’Udinese prende coraggio.
Qui sta il grave errore di Rafa ieri ed è in questo momento che il Napoli perde la gara :
Benitez tergiversa e non inserisce Mertens, creando le premesse per osare, dopo aver tenuto bene il campo, non opera le sostituzioni di Michu e Insigne e viene punito, prendendo il gol fortunoso del vantaggio Udinese.
Le due sostituzioni di Michu e Insigne avvengono in ritardo, dopo il gol subito, ma nonostante il forcing finale il Napoli non riesce ad evitare una sconfitta molto dolorosa.
La sconfitta brucia sempre, ma oggi è molto più dolorosa, perchè il tifoso, già deluso e amareggiato per il mercato e per l’esclusione dalla Champions, riponeva speranze in Campionato, dettate solo dalla sua fede incrollabile e non certo dalla ragione,che non può mai essere messa da parte, pensando allo Scudetto.
Nonostante gli errori di ieri per i cambi, dispiace iniziare un’altra settimana con la rabbia di molti e dispiace ancor di più che anche i tifosi più innamorati del Napoli e che stimano Rafa da sempre lo possano contestare per un errore commesso, seppur in una gara importante, che potrebbe anche segnare il cammino degli azzurri.
Insomma restano delusi soprattutto quelli che hanno creduto alla possibilità di lottare per il titolo, non io che ho gioito per le mancate vittorie di Milan ed Inter, nostre avversarie dirette per il terzo posto, che per me, amareggiato dal mercato e dal Bilbao, resta l’unico obiettivo per cui lottare quest’anno, ovviamente prima delle sconfitte con le mediocri Chievo e Udinese.