Si sapeva che la traferta in Galles non sarebbe stata una passeggiata di salute e il campo ha confermato i timori della vigilia, anche alla luce delle defezioni e di un pò di giusto turn over applicato da Benitez, che ha dovuto fare di necessità virtù, rinunciando ai 2 centrali più affidabili in questo momento, Albiol (con l’influenza) e Fernandez (squalificato) e concedendo un turno di riposo a Ghoulam, gettato nella mischia e autore di 3 gare (e mezza) consecutive ad alto ritmo, proponendo (ahinoi…) nuovamente Revelliere nel ruolo di terzino sinistro.
Anche in mezzo al campo, orfani di Jorginho (non inserito, a ragione, nella lista Champions) e con Berahmi non in perfette condizioni, Rafa ha dovuto giocoforza schierare la coppia meno affidabile, Inler-Dzemaili, che anche ieri ha confermato la poca incisività nelle due fasi, con i due svizzeri, carenti sia in in fase di protezione della difesa che nell’impostazione del gioco.
L’attacco, nonostante 4-5 buone occasioni create, all’inizio delle due frazioni di gioco, non è stato brillante, con Hamsik, Insigne e Callejon molto dediti ai ripiegamenti e, di conseguenza, poco lucidi in fase di conclusione e con un Higuain, recuperato, ma non in giornata di grazia, che ha sprecato grossolanamente l’unica buona occasione capitatagli, ciabattando alta una conclusione da ottima posizione su lancio illuminante di Marekiaro.
Il tardivo ingresso di Mertens e gli ultimi 10 minuti giocati da Pandev non sono riusciti a cambiare le cose e gli azzurri non sono riusciti a mettere dentro nemmeno un pallone, utile per la gara di ritorno al San Paolo, nella quale dovremo battere (impresa non impossibile) gli avversari, almeno con il minimo scarto, per raggiungere la qualificazione agli ottavi di finale.
Doveva essere sulla carta una partita da “over”, con le due squadre disposte in maniera speculare, con un offensivo 4-2-3-1 e con due difese tutt’altro che imperforabili, lenta qualla gallese e rabberciata quella azzurra, già di per sè ballerina con i titolari in campo, invece la poca precisione e determinazione degli attaccanti azzurri e le grandi parate di Rafael nel primo tempo (infortunatosi poi al ginocchio alla fine della prima frazione di gioco) e del subentrato Reina nella ripresa, non hanno consentito che il risultato si sbloccasse (e che la partita si aprisse) per tutti i 95 minuti giocati.
Una partita poco spettacolare e a tratti noiosa, si è conclusa con il classico risultato ad occhiali, comunque buono in vista del ritorno al San Paolo, e che ha dato qualche buona indicazione a Benitez, confermando al contempo alcune pecche e lacune individuali :
- innanzitutto abbiamo avuto l’opportunità di vedere Henrique nel suo ruolo naturale, quello di centrale difensivo, , schierato sino a ieri per qualche scampolo di gara in mezzo al campo, che ha dimostrato di essere preparato atleticamente, arcigno e tignoso in marcatura, attento e senza evidenti pecche difensive, detrminato e risolutivo negli interventi, senza lesinare qualche randellata all’avversario di turno. Insomma un buon debutto, tra l’altro non semplice, sia per il contesto che per le difficoltà nel proporsi per la prima volta in coppia con Britos.
- altra nota positiva è stata la prestazione più che dignitosa di Maggio alla sua ennesima gara consecutiva (e che forse riposerà contro il Genoa) e la continuità di prestazione di Hamsik, che non avrà giocato una partita super, ma che ha comunque mostrato una buona condizione atletica e che con lui in campo si soffre meno sulla mediana..
- dulcis in fundo la prestazione di Rafael e Reina, due baluardi per il presente e per il futuro, autori di almeno 2 parate a testa decisive (e spettacolari) e di tanti altri interventi positivi, da veri leader nel ruolo.
Ma veniamo alle note, non dolenti, ma su cui riflettere :
Britos, dopo alcune settimane in panchina, ha mostrato molta ruggine e poca reattività (e forse anche poca voglia di giocarsi le sue chances per tornare titolare), ricordandoci la sua svagatezza negli interventi e che la concentrazione per i 90 minuti non fa parte del suo DNA. Spesso ha mostrato le sue narcolessie, prendendo sonno su qualche calcio piazzato di troppo, lasciando gli avversari, da lui marcati, liberi di colpire di testa a due passi dal portiere, facendosi trovare fuori posizione sui tagli delle punte, scegliendo male il tempo dell’intervento e risultando spesso impreciso in fase di impostazione dell’azione, con lanci lunghi e comunque imprecisi, per non dire sballati.
Revelliere, pur non commettendo errori gravi e deleteri, ha confermato che la fascia sinistra gli è avversa e sconosciuta, che non ha il passo per disimpegnarsi da quel lato, nè l’attitudine ad attaccare. Per di più, almeno nel primo tempo, ha sofferto molto anche in fase difensiva, facendosi sorprendere dalla velocità del buon Dyer, che agiva da ala destra. Meglio nella ripresa, in cui ha sofferto di meno, limitandosi al compitino. A giochi fatti, tiriamo un sospiro di sollievo, almeno per aver fatto riposare Ghoulam.
Dzemaili -Inler si è confermata la coppia più deludente tra quelle proponibili…e pensare che in assenza di Jorginho e durante l’infortunio di Berahmi era ed è stata la nostra unica soluzione in mediana (per lo più senza l’apporto e l’aiuto di Hamsik in mezzo al campo, anche lui fuori causa in quel periodo), con Blerim che ha mostrato poca affidabilità nel difendere (anche oggi ha perso un paio di palloni pericolosi sulla trequarti) e molta difficoltà nel gestire la palla lontano dalla porta avversaria. Inler non è stato tra i peggiori, ma il suo apporto offensivo è stato limitato, avendo troppi compiti di copertura, necessari per colmare il gap in fase di interdizione quando ha Dzemaili al suo fianco.
Il gioco offensivo latita e va in sofferenza quando la squadra non è compatta e non sale, quando i terzini non appoggiano le ali (Maggio era molto impegnato da Routledge sulla fascia e Revelliere altrettanto con Dyer su quella opposta e hanno preferito non lasciare troppo spazio ai veloci avversari) e quando i mediani non aggrediscono gli spazi centralmente dietro il reparto offensivo,,,cosa che Benitez ha chiesto con insistenza durante la gara, pregando i centrocampisti di salire e non restare attaccati ai difensori, permettendo alla squadra di essere corta e compatta, ma che non si è verificato in molte occasioni.
Infine, e senza che Lorenzo ce ne voglia (ieri si è come sempre sacrificato tanto), va detto che con Mertens in campo, come sempre è un’altra musica e che la sua velocità e i suoi scatti decisivi ieri ci sono mancati come il pane contro una difesa gallese molto lenta e mastodontica.
Un applauso, in ogni caso, va agli avversari, ben messi in campo, che hanno giocato una gara generosa e propositiva, sfiorando la vittoria, e creando tante occasioni da gol, non concretizzatesi per la bravura dei nostri portieri e per un pò di imprecisione in fase di conclusione e di ultimo passaggio.
Buono il risultato e ritorno al San paolo che si preannuncia molto interessante…e stavolta ricco di gol…l’imponderabile difficilmente può accadere per due gare consecutive..e lo 0-0 è stato frutto di casualità…