Non nascondiamoci dietro un dito, è vero che la Coppa Italia non è il trofeo principe, quello da conquistare a tutti i costi, e che ben altri sono gli obiettivi stagionali ampiamente dichiarati (secondo posto… per evitare il preliminare di Champions con preparazione deleteria, anticipata a agli inizi di luglio a Mondiale ancora non concluso e con tutte le incognite del caso e la stanchezza che influirà su tutta la prossima stagione degli azzurri)…ma è tangibile l’attesa in città, non solo perchè siamo a un passo dalla finale, ma anche perchè la sfida contro la Roma va oltre l’obiettivo.
Teniamo in poca considerazione i cori beceri rivoltici dai romanisti all’andata, ma ci sono da riscattare 2 sconfitte amare subite all’Olimpico, in 2 gare nelle quali gli azzurri hanno giocato bene, meglio degli avversari, rimediando altrettante sconfitte immeritate.
In campionato, un 2-0 senza Higuain, nato da errori offensivi sul risultato di parità (Pandev e Insigne non sono riusciti a buttarla dentro a tu per tu con De sanctis) e concretizzatosi con una doppietta di Pjanic da calci da fermo, punizione e rigore provocati dai 2 interventi scellerati di Cannavaro, che sono costati cari e amari al nostro capitano (chissà se senza quegli erroracci sarebbe ancora in azzurro..dubito). Il tutto dopo aver fatto la gara.
In coppa, altra gara superlativa, con un buon primo tempo, in cui ci siamo sorprendentemente trovati sotto di 2 gol, dopo aver condotto le danze, grazie a un gol in millimetrico fuorigioco (ma tant’è) di Gervinho e un bolide di Strootman (il classico tiro della domenica..pardòn del mercoledì) su palla persa banalmente da un Hamsik ancora poco ispirato in quella gara.
La reazione degli azzurri fu veemente e prolifica, con il risultato agguantato da Higuain, o meglio da un paperone di De Sanctis (che perdeva il citofono da mano) e da un super gol di Mertens. 2-2 meritatissimo e, purtroppo, scivolone finale difensivo con gol a 3 minuti dal termine di Gervinho. Un gol da non prendere a quel punto e che mi auguro non sarà decisivo per raggiungere la finale.
Queste due sconfitte bruciano ancora e gridano vendetta (sportiva ovviamente) ed un Napoli rinfracato dalla vittoria con il Milan e con il morale alle stelle non sarà disposto a perdere l’occasione di rifarsi, gettando il cuore oltre l’ostacolo per tentare di ribaltare il non impossibile risultato dell’andata.
Giocheranno i migliori (e certamente gli squalificati di domenica prossima Callejon, Inler e Jorginho, tutti e tre assenti contro il Sassuolo), mentre Garcia, che già mette le mani avanti e medita il da farsi dopo il pareggio nel derby, terrà in panchina Totti, mandando in campo Destro (uno che al Napoli non ha mai fatto del bene dai tempi di Siena), accanto a Gervinho. Assente per squalifica Nainggolan, verrà sostituito da Pjanic, accrescendo lo spessore tecnico della squadra, che giocoforza perderà in sostanza.
Insomma ci sarà da divertirsi…e da battere la Roma per l’onore, l’orgoglio…e per la finale di Coppa Italia.