Il Napoli chiude alla grande il girone di andata e vince la partita n.13 sul campo del Verona, rendendo ancor più gustosa la vittoria su un campo ostile e storicamente avverso agli azzurri.
Sollecitati dai tifosi a disputare una partita gagliarda contro i rivali veronesi, gli azzurri rendono onore alle armi e riescono ad espugnare il Bentegodi, vero fortino dei gialloblù, che in casa avevano vinto ben 8 gare su 9 (fatta eccezione per la sconfitta nel derby con il Chievo, tra l’altro arrivata al 92°).
Benitez, alle prese con le vicende del mercato e con la voglia di rinforzare il centrocampo, orfano ormai anche di Berahmi (che sarà assente dai campi di gioco per almeno 2 mesi, a prescindere dalla operazione, decisa o meno, in seguito alla visita di domani dal dott. Villarubia a Barcellona), cercava la sesta vittoria esterna per non perdere terreno da Roma e Juventus.
La Roma ha avuto la meglio con un secco 4-0 sul Genoa e la Juventus si è imposta per 4-1 a Cagliari, dunque le distanze restano invariate, con i bianconeri che chiudono a punteggio record il girone di andata con 52 punti (media da 104 punti al termine della stagione), mentre la Roma tiene botta in seconda posizione, pur restando a 8 punti, solo 2 in più degli azzurri.
Ancora assenti Zuniga, Reina, Mesto, oltre a Berahmi, mentre Hamsik torna in panchina (prossimo a tornare in campo, mercoledì in Coppa Italia contro l’Atalanta), Rafa schiera la ormai collaudata coppia di centrali Albiol e Fernandez, Maggio a destra e Armero a sinistra. In mezzo al campo gli unici disponibili sono Inler e Dzemaili. In attacco tocca a Lorenzo Insigne il turno di riposo, con Pandev in campo con Higuain. Callejon e Mertens.
Mandorlini schiera un 4-3-3 con Cacciatore, Moras, Maietta e Agostini sulla linea difensiva, Jorginho (trattato dagli azzurri) in cabina di regìa, con ai lati Romulo a destra e Halfredsson a sinistra. Tridente offensivo con Iturbe a destra, Gomez a sinistra e Toni punta centrale.
Il Verona parte forte e mette in difficoltà gli azzurri, pressing alto e asfissiante, con il Napoli che non riesce a ripartire e ad organizzare il gioco, soffrendo l’inferiorità numerica in mezzo al campo, dove Pandev aiuta poco Inler e Dzemaili nella copertura su Jorginho.
Il Napoli non riesce a ripartire palla al piede e ricorre spesso al lancio lungo, i centrocampisti sono in affanno e perdono qualche palla di troppo in fase di rilancio dell’azione. Gli attaccanti non riescono a tenere palla e non consentono alla squadra di salire.
I primi 20 minuti sono una sofferenza e gli azzurri non capitolano, grazie a una discreta prova difensiva, con Albiol e soprattutto Fernandez che fanno a sportellate con Toni, mentre Maggio e Armero riescono a chiudere su Gomez e Iturbe (pericoloso in fase di assist).
Al 25°, il Napoli riesce finalmente a rompere gli indugi e a creare una palla gol, con un inserimento di Armero che crossa basso per Higuain in area, girata di sinistro del Pipita, forte e centrale, respinta da Rafael,
Il Verona si spaventa e ancora Higuain cerca il tiro dalla distanza,dopo spunto personale al limite dell’area, ma la palla sibila vicino al palo della porta avversaria.
Il Napoli sembra essersi svegliato e Mertens segna il suo terzo gol consecutivo con un tiro perfetto di piatto destro, che gira poco, ma quanto basta per insaccarsi sul palo alla sinistra de Rafael.
Napoli in vantaggio, che potrebbe rimpinguare il bottino e chiudere la gara già nel primo tempo con Higuain e Callejon, i cui rispettivi tiri in diagonale, da analoga posizione, non hanno fortuna, il primo si spegne fuori e il secondo viene deviato da Rafael in angolo.
Molto bene la difesa, con Maggio e Fernandez (che controlla bene Toni) sugli scudi, Albiol attento come sempre, e Armero che non commette errori e si spinge anche in avanti.
Inler e Dzemaili soffrono la inferiorità numerica in mezzo al campo, male il primo, che sbaglia molto anche in fase di impostazione, oltre ad essere impalpabile in fase difensiva, facendosi saltare come un birillo da Iturbe e compagni e il secondo in affanno e poco appariscente.
Mertens e Callejon si sacrificano molto in copertura e danno manforte sulle fasce, risultando pericolosi in avanti, Pandev non copre a dovere, non tiene palla e non trova nemmeno una giocata, mentre Higuain, marcato stretto, riesce a liberarsi in poche, ma decisive occasioni, offrendosi da sponda e creando le premesse per azioni percolose, seppur restando a bocca asciutta.
Nella ripresa il Napoli si salva all’inizio, con Rafael che para su Toni, libero in seuito ad un fuorigioco sbagliato dai centrali azzurri, dopo una palla persa in attacco e una mancata copertura di Inler.
Gli azzurri sbagliano le occasioni del possibile raddoppio con Pandev, 2 volte in maniera abbastanza clamorosa, con una splendida azione di rimessa conclusa da un rasoterra di Dzemaili, bloccato da Rafael e con un tiro a giro di Mertens dal vertice sinistro dell’area, che si spegne di un soffio al lato.
Al 20° esce Pandev per Insigne e gli azzurri raddoppiano proprio con Lorenzo, che tocca di destro un cross basso dal fondo di Maggio, innescato da Mertens.
La partita sembra ormai chiusa e ci pensa Dzemaili a porre la pietra tombale, ribattendo in rete a porta vuota una deviazione di Rafael su Insigne, solo davanti al portiere.
Finisce in gloria per i tifosi azzurri la trasferta di Verona, campo sul quale vincere ha sempre un sapore particolare.
Si chiude il girone di andata con 42 punti, al terzo posto, e con la consapevolezza di aver disputato un ottimo inizio, da scudetto (con 84 punti, storicamente lo si è vinto nel 50% dei casi), pur avendo perso 7 punti preziosi in casa contro Sassuolo, Parma e Udinese, con i quali staremo parlando di quasi aggancio alla Juventus dei record.
Ora i rinforzi, soprattutto in mezzo al campo, e la qualificazione in Coppa Italia (mercoledì ottavi di finale contro l’Atalanta al S.Paolo, gara unica).
Al 25° il primo p