Meno di 72 ore al big match dell’Olimpico, un Roma-Napoli dal sapore speciale (come negli anni 80), atteso ormai da un paio di settimane.
L’”inutile” sosta delle nazionali, perentoria solo per il recupero di alcuni infortunati, ha allungato l’attesa già di per sé spasmodica, con molti dei protagonisti della sfida impegnati nel tour de force delle ultime due sfide di qualificazione ai mondiali brasiliani di giugno.
Speravamo in un recupero di tutta la rosa a disposizione, ma purtroppo non è così, ancora molti i dubbi legati al recupero di Higuain, Albiol, Maggio, che sono in gruppo, ma in condizioni di forma precarie e con gli infortuni dei primi due non del tutto assorbiti.
Maggio non gioca da quasi un mese e non sappiamo se avrà una forma accettabile ( lui senza lo strapotere fisico non è proponibile), tale da poterlo considerare un titolare all’Olimpico.
La vera tegola riguarda Zuniga, con il colombiano “out”e sicuramente assente per i problemi al ginocchio di cui soffre da un mese a questa parte, lui ha stretto i denti e ha proseguito nella speranza di recuperare, ha giocato con infiltrazioni le gara contro Genoa ed Arsenal (il suo rendimento non è stato infatti all’altezza), ha tentato il recupero e la guarigione, ma il problema è apparso più serio del previsto, tant’è che la partenza per Roma per lui sarà opportuna solo per sottoporsi a visita dal Prof. mariani, che valuterà se come per Maggio sarà necessario l’intervento in artroscopia.
Dunque, dopo Maggio, anche Zuniga ha il ginocchio che scricchiola e Higuain e Albiol, già fuori in 2 gare per affaticamento muscolare, non hanno del tutto assorbito le lesioni riportate (anche se di modesta entità).
Non voglio pensare male, ma nell’era Mazzarri, o meglio nell’era Pondrelli gli infortuni muscolari sono stati sconosciuti, 4 anni e l’affaticamento muscolare era una parola raramente ascoltata, così come gli infortuni in casa azzurra sono stati una rarità che ci ha consentito di raggiungere certi traguardi anche con pochi uomini schierati, ma quasi mai fuori per infortunio.
Insomma anche se la rosa era composta da titolari di valore e riserve che poco avevano a che vedere con i “titolarissimi” (brutta parola, bandita ormai dal vocabolario azzurro), lo staff medico e i preparatori atletici avevano svolto un lavoro eccellente, preservando i migliori da infortuni soprattutto di origine muscolare (l’unico ad esserne colpito era il già deficitario e malandato Donadel).
La situazione attuale non ci fa ben sperare, con infortuni muscolari che già stanno falcidiando la rosa, con rinunce importanti come quella di Higuain nella trasferta di Londra, che ci è costata cara e amara. Se la situazione continuerà di questo passo c’è poco da stare allegri.
Insomma le certezze per la sfida dell’Olimpico sono rappresentate da Reina, Mesto, Britos, Callejon ed Hamsik (speriamo che almeno lui sia recuperato al meglio dall’affaticamento fisico e mentale).
Non ci sarà Zuniga (e questo è appurato), quindi Mesto a destra (o Maggio) Britos e Albiol (o Cannavaro) centrali, con Armero a sinistra (ma reduce dal faticoso doppio impegno con la Colombia, stremato dal viaggio transoceanico dal quale ancora deve fare ritorno).
In mezzo al campo Inler e Berahmi (da valutare il loro recupero dopo le fatiche con la nazionale svizzera, che strappato un posto per il Brasile), con Dzemaili in preallarme.
In attacco Callejon a destra, Hamsik dietro Higuain (o Pandev) e a sinistra ballottaggio tattico tra Mertens (in gran forma) ed Insigne…per frenare le discese di Maicon Lorenzo non sarebbe il top, anzi…con lui in campo il terzino destro avversario è sempre stato un’arma in più e da quel lato sono nati i pericoli maggiori per gli azzurri…quindi a voi la conclusione.