Il Napoli supera anche l’ostacolo Atalanta, anche se con qualche difficoltà legata al turn over e alla partita degli orobici, tutta improntata alla difesa, con pochissimi spazi concessi agli azzurri, che hanno fatto girare palla (nemmeno con vertiginosi ritmi) per gran parte della gara, senza trovare sbocchi offensivi, tranne che in rare occasioni.
Benitez si fa trovare pronto alla prova turn over, che applica con saggezza, anche se in maniera consistente, facendo debuttare ben 6 elementi rispetto alle prime 2 gare di Campionato : Mesto per Maggio, Armero per Zuniga, Cannavaro per Britos, Dzemaili per Berahmi, Martens per Callejon e Pandev per Hamsik. Insomma una mini rivoluzione che non ha portato risultati nell’immediato, ma che al termine della gara possiamo sentenziare come un esperimento più che riuscito, necessario ed opportuno per far rifiatare alcuni elementi impegnati nelle partite delle rispettive nazionali e per impiegare chi, sino a quel momento aveva giocato un po’ di meno.
Rafa si affida al suo solito modulo, il 4-2-3-1 (oggi sembrava più un 4-4-2 con Pandev spesso accanto ad Higuain), avendo a disposizione tutta la rosa (nessun infortunato o squalificato).
Colantuono al contrario stravolge, come si sospettava alla vigilia, il suo 4-3-3 (con cui ha disputato le prime due gare di campionato) e schiera un prudentissimo 5-3-1-1, con il tridente difensivo formato da Yepes- Lucchini e Stendardo, Cigarini in posizione di regia con ai lati Carmona e il giovane talentuoso e già pronto Baselli ai lati, Raimondi e Del Grosso esterni, Denis unica punta appoggiato da Bonaventura che funge da collante tra centrocampo e attacco atalantino.
Il Napoli parte all’assalto e nei primi 5 minuti crea numerosi pericoli e grattacapi alla difesa bergamasca, ci provano Pandev e Higuain centralmente (tiro di punta in area del macedone deviato da Yepes), cross dalla sinistra di Pandev e Mertens fuori misura, colpo di testa di Dzemaili, che anticipa Consigli ma manda fuori, e batti e ribatti in area con tiro di Higuain murato da Yepes.
L’Atalanta è da subito arroccata nella propria area, dove Higuain è marcato strettissimo e finisce nell’imbuto difensivo dei tre centrali bergamaschi, con i centrocampisti pronti al raddoppio sugli esterni a dar manforte a Del grosso e Raimondi che tamponano in seconda battuta Mertens e Insigne, ripartendo e sfruttando la poca propensione delle due ali d’attacco azzurre a rincorrere l’avversario sulla fascia (cosa che si impegnano a fare, senza particolare costrutto). Sarà una costante vincente per Colantuono per 3 quarti di gara.
L’Atalanta cerca ogni tanto di alleggerire la pressione con ripartenze affidate agli esterni e a Bonaventura e Denis, che tra il 10° e il 12° minuto, mette in apprensione gli azzurri ma viene colto in offside una prima volta, e poi, perso da Cannavaro in area impegna con un piatto destro Reina che blocca a terra.
Atalanta pericolosa con Cigarini che impegna Reina dalla distanza, dopo un brutto pallone perso da Dzemaili in mezzo al campo.
Il Napoli scampato il pericolo ha un’occasionissima con Pandev al 13°, che di piatto sinistro in area batte a colpo sicuro, ma Consigli para alla grande.
Dzemaili ci prova dalla distanza, ma la mira è alquanto imprecisa.
L’Atalanta tarpa le ali (mò ce vò) agli azzurri e Insigne e Mertens trovano le corsie intasate e tocca a Mesto ed Armero scendere per accompagnare l’azione. Il gioco è spezzettato e gli azzurri non velocizzano la manovra, sbattendo contro il muro atalantino, facendo girare la palla troppo a lungo prima di trovare varchi e sbagliando qualche pallone di troppo sulla trequarti.
Al 25° Cigarini impegna Reina su punizionwe, deviata ma che non inganna il portiere.
Un minuto dopo la palla buona capita di nuovo a Pandev, che tira forte sul primo palo, ma la palla sibila di poco vicino al palo (poteva servire Higuain libero in area).
Al 27° è Mesto che tira dalla distanza e impegna Consigli che devia in angolo il fendente rasoterra del terzino destro.
La manovra azzurra rallenta sempre più e nell’ultimo quarto d’ora il Napoli non riesce a rendersi pericoloso e l’Atalanta che rinuncia anche alle ripartenze (ben bloccate sul nascere dagli anticipi di Albiol e Cannavaro). Attacco sterile con Higuain che non tocca palla (nelle rare occasioni in cui il pallone viene messo in area, viene fatto con traversoni alti, preda dei giganti atalantini, con Yepes che le prende tutte di testa), Pandev che va via via spegnendosi (perde 2-3 palle) e Mertens ed Insigne fumosi e poco concreti e precisi, nonostante si invertano di posizione dopo mezz’ora. Inler smista bene la palla e Dzemaili si limita al compitino prendendo poco l’iniziativa, Armero e Mesto appoggiano l’azione,ma si limitano all’assistenza senza nemmeno tentare l’affondo con decisione.
Si va negli spogliatoi sullo zero a zero, con Insigne e Dzemaili che ci provano nel recupero, ma senza sussulti.
Insomma l’Atalanta fa muro ed il Napoli non alza il ritmo e non si dimostra brillante come nelle precedenti occasioni, con i molti cambi che incidono sulla manovra, poco brillante e fluida.
La ripresa parte con gli stessi uomini da entrambe le parti e con lo stesso canovaccio del primo quarto d’ora del primo tempo, frizzante.
Il Napoli ci prova dopo una manciata di secondi, ma Insigne si propone bene al tiro, con conclusione fiacca che finisce debolmente tra le braccia di Consigli.
L’Atalanta reagisce subito e Denis ci prova dal limite con un tiro a giro destinato sotto la traversa, con Reina che compie la parata più difficile e l’ultima della serata, deviando a mano aperta la palla oltre la traversa.
Al 3° minuto Mertens trova un gran lancio per Insigne (forse la migliore giocata della serata per lui), Lorenzo tocca per Higuain in area,ma il pipita sbilanciato e in precaria coordinazione tira alto.
Al 5° minuto, ottima discesa di Mesto che crossa alla perfezione per Insigne, il cui tiro al volo di piatto finisce altissimo (poteva provarci di collo piede).
Ci prova Inler da fuori, tiro centrale, ma la vera palla gol capita per la terza volta sui piedi di Pandev al 12°, che ha un rimpallo favorevole in area, ma la deviazione del suo tiro termina di poco fuori a Consigli battuto.
Il Napoli non riesce a sfondare e Benitez tra il 15à e il 20° minuto mette in campo Callejon per Mertens e Hamsik per Pandev. Colantuono sostituisce Bonaventura (stremato) con Moralez e Del grosso con Brivio.
I benefici si vedono subito e nonostante i due nuovi innesti non facciano cose trascendentali. La squadra sembra rinvigorita e dotata di nuova linfa ed immancabile arriva il gol al 25°….neanche a dirlo di Higuain…il bomber che sino a quel momento aveva toccato si e no 4-5 palloni…palla filtrante di Insigne per Hamsik in area…contrasto dello slovacco con Yepes e palla che finisce sui piedi di Higuain, il quale non ci pensa due volte apre il destro e sferra il colpo vincente sul secondo palo.Napoli in vantaggio !!!
L’Atalanta, che non riusciva più a pungere e a ripartire, è tramortita e il Napoli ne approfitta…grande azione di Higuain, rigenerato dal gol, che penetra in area di forza e potenza, arriva davanti a Consigli, ma gli tira addosso.
E’ancora Insigne che pesca Callejon sul secondo palo, ma in scivolata lo spagnolo manda al lato sul primo palo al volo (non poteva fare meglio).
Al 36° il Napoli raddoppia e chiude la gara, ancora iniziativa di insigne che imbecca Dzemaili in area, colpo di tacco dello svizzero per l’accorrente Callejon, che con un colpo da biliardo di sinistro infila la palla rasoterra sul secondo palo (3° gol in tre gare)…boato e tripudio del S.Paolo…partita in cassaforte…e primo posto in classifica (real time) conquistato…ora sotto con il Borussia Dortmund…si ritorna al boato di Champions mercoledì 20,45.