Era importante conquistare i tre punti per avvicinare la Juventus dopo il passo falso con la Sampdoria al San paolo e ripristinare le debite distanze dalla capolista, soprattutto in vista del big match di venerdì al San Paolo che, in caso di vittoria, ci avrebbe fatto sognare ad un solo punto dai bianconeri.
Purtroppo, il Napoli, pur disputando una discreta gara non è riuscito ad imporsi sul difficile campo dell’Udinese, squadra coriacea e da sempre ostica da affrontare per gli azzurri in Friuli, impattando sullo 0-0 e non riuscendo a segnare per la quarta gara consecutiva (zero gol all’attivo tra Campionato e Coppe), con Cavani in standby da ben 6 partite (non era mai successo sinora).
Dopo la figuraccia europea era necessario tornare a vincere e soprattutto a dimostrare che il Napoli non è una squadra alla frutta, ma viva e concentrata sull’obiettivo campionato, pronta a dar filo da torcere ai bianconeri e determinata ad ottenere la qualificazione in Champions League : la vittoria non è arrivata, ma almeno si è data l’impressione di averla cercata a tutti i costi, nonostante il poco felice periodo realizzativo del matadòr e la scarsa vena di alcuni uomini chiave, in primis Hamsik, poco lucido e impreciso come mai, sino ad Inler, con un rendimento da sempre altalenante e mai continuo, ma ormai in pericolosa fase dicendente.
Ma veniamo alla gara :
Mazzarri schiera il collaudato trio difensivo Campagnaro-Cannavaro-Britos, propone Mesto e Armero sulle fasce al posto dell’affaticato Zuniga (era meglio schierarlo oggi a destra che nell’inutile trasferta europea) e dell’ancora non convincente Maggio (alle prese con il recupero dopo l’infortunio alla mano). In mezzo al campo Berahmi-Inler a supporto di Hamsik, appena dietro le punte Cavani ed Insigne (preferito a Pandev, in diffida e a rischio squalifica per la gara contro la Juve).
Guidolin propone , come quasi tutti gli allenatori contro gli azzurri, uno schema speculare ed identico a quello partenopeo, con la difesa a tre titolare Benatia-Danilo-Domizzi, Basta e Pasquale rispettivamente sulla fascia destra e sinistra, Badu-Allan e Pereyra in mezzo al campo (erano assenti per infortunio Lazzari e Pinzi), Muriel e Di Natale di punta.
Partita subito maschia e giocata su alti ritmi, molti gli errori di misura, con il Napoli che fa la gara e l’Udinese che si chiude in difesa (con ben 9 uomini dietro la linea della palla per tutta la gara) e tenta le ripartenze, soprattutto con lanci lugnhi per Di Natale e per il velocissimo Muriel.
Prima occasione per Pasquale che non sfrutta una grave indecisione di Mesto e tira al lato da buona posizione.
Risponde subito Cavani, che si libera bene in area con un perfetto movimento sul primo palo, ma che non riesce a deviare da poco più di un metro in porta un ottimo cross dalla destra di Mesto (una della pochissime cose buone del terzino destro azzurro).
La partita è veloce e molti sono gli errori nei passaggi, duelli uno contro uno in mezzo al campo, Inler-Allan, Berahmi-Pereyra e Badu Hamsik, Mesto controlla Pasquale a destra e Armero si occupa di Basta a sinistra, ripartendo di frequente e facendosi spesso pericoloso. Cavani trova molte difficoltà nelle morsa difensiva dell’Udinese (molto bravo il centrale Danilo, coadiuvato da Benatia e dall’ex Domizzi)ed è costretto ad indietreggiare per trovare palloni giocabili.
Nei primi 20 minuti sbagliano molto in fase di impostazione sia Insigne che Hamsik, con Inler subito in difficoltà nell’impostare il gioco, lento e spesso impreciso, viene anche ammonito con Pereyra.
L’Udinese è arroccata in difesa (entra Hertaux per Benatia infortunato)e si fa pericolosa solo una volta con Di Natale che tira alto, riuscendo raramente a ripartire per i perentori recuperi di Berahmi e l’ottima prestazione di Campagnaro-Cannavaro e soprattutto di Britos, che partecipa anche alla manovra offensiva, impostando l’azione dalle retrovie.
Cavani va due volte al tiro, prima da fuori (altissimo) e poi su assist di Insigne (palla svirgolata malamente che termina sul fondo quasi all’altezza della bandierina), dimostrando di non essere in un periodo d’oro.
L’unica vera occasione è per Hamsik che su cross di Armero dalla sinistra colpisce di testa in area, ma Padelli, il portiere friulano, devia in angolo.
Primo tempo combattuto e con poche occasioni da rete (zero tiri nello specchio) che si chiude in parità.
Nella ripresa stesso canovaccio della prima frazione di gioco, il Napoli attacca e l’Udinese difende in 11.
L’Udinese si fa pericolosa con Pereyra che spara alto da ottima posizione a pochi metri dalla porta, ma ancora una volta l’occasione propizia capita ad Hamsik, che conclude verso la porta una spettacolare azione tra Cavani ed Insigne, ma la volè di prima intenzione è fuori.
Dopo 15 minuti Mazzarri sostituisce uno spento ed ammonito Inler con Pandev, spostando Hamsik sulla mediana nel tentativo di aumentare l’opporto offensivo.
Il Napoli attacca e va vicino al gol, prima con Armero, steso suula linea dell’area di rigore da Basta (l’arbtro ammonisce il colombiano per simulazione…mah?!?) e poi con Cavani, servito da Armero dal fondo…passaggio troppo arretrato che il Matadòr non aggancia ad un passo dalla porta.
E’ una sofferenza sino al termine con il Napoli che non riesce a sbloccare il risultato e porta a casa un solo punto, ritrovandosi a -6 dalla Juventus alla vigilia del big match del San paolo…una partita quella di venerdì da vincere a tutti i costi, per soddifazione, per la Champions, per riaprire il discorso scidetto…ma soprattutto per il futuro di squadra e Società….