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NAPOLI – DNIEPR 4 -2 al SAN PAOLO : POKER di CAV”ALIEN”

Il Napoli torna alla vittoria dopo un periodo buio (2 sconfitte e in pareggio in campionato, intervallate dall’1 a 0 contro il Chievo) e lo fa in Europa League, dopo le brutte figure rimediate dal “Napoli 2″ in Olanda contro il Psv e in Ucraina contro il Dniepr, 2 formazioni di rispetto , ma che hanno mostrato di essere tutt’altro che imbattibili (il Dniepr è crollato oggi a Napoli, mostrando una difesa di burro che si è sciolta sotto i colpi del matadòr, mentre il Psv, sembrato uno squadrone contro gli azzurri, ha invece rimediato un solo punto nelle due ultime partite contro l’Aik Stoccolma – 1-0 per gli svedesi ieri in Svezia dopo l’1-1 di Eindhoven-, altra compagine con poca sostanza).

Mattatore della serata, manco a dirlo, il matadòr Cavani, autore di un poker d’autore, che lascia senza parole, ma urlanti di gioia tutti i tifosi, ancora senza voce e con i cuori gonfi di entusiasmo per quanto mostrato dal loro beniamino, che ha fatto sfoggio di tutto il suo repertorio…e anche di più.

Il Napoli risale, quindi, al 2° posto in classifica nel girone (Dniepr 9 – Napoli 6 – Psv e Aik 4), tornando in piena corsa per la qualificazione per la fase eliminatoria, dovendo disputare le prossime 2 partite, quelle conclusive, al San Paolo contro il Psv, gara in cui i partenopei potranno definitivamente chiudere il discorso, e l’ultima in terra svedese.

Avevamo anticipato nell’articolo che ha preceduto la gara di ieri, con azzeccata e puntuale previsione, quelli che erano i punti deboli della rosa, manifestatisi in pieno in Europa league e confermati nella gara contro gli ucraini.

Era indispensabile tornare a vincere, non solo per le ambizioni europee (non tanto sentite), ma soprattutto per il morale della squadra, oggetto (come anticipato nell’articolo che ha preceduto la gara) di troppe critiche, che andavano ben aldilà dei fatti e delle reali difficoltà e pecche riscontrate e che rischiavano di destabilizzare definitivamente l’ambiente.

Mazzarri, sembrato un pò contrariato dell’atteggiamento dei suoi nella attendistica gara contro il Torino che ci era costata due punti con l’indubbia complicità di Aronica,  per sua espressa dichiarazione dopo la gara (circostanza che ha addirittura fatto pensare a molti ad una rottura dello spogliatoio dopo le esternazioni infelici del tecnico sull’anno sabbatico), non era disposto a rischiare l’ennesima figuraccia europea e ad uscire in maniera deprimente dall’Europa. Pertanto in contrasto con quanto deciso sinora in Europa, dove avavano giocato solo le “riserve”, schiera qualche titolare in più, inserendo innanzitutto Cavani,  oltre ad Inler e Dzemaili in mezzo al campo ed al redivivo Britos sul centro sinistra della difesa a tre.

Per il resto viene confermato Rosati tra i pali, Aronica (al ritorno al San Paolo dopo la “topica”di domenica) in posizione di centrale difensivo, con Fernandez schierato nuovamente sull’”indigesto” centro destra. Donadel a centrocampo. Mesto e Dossena sulle fasce e Vargas, all’ennesima prova d’appello nel suo più congeniale ruolo di punta esterna.

Il Dniepr di J.Ramos scende al San Paolo con l’obiettivo minimo della conquista di un punto, necessario ad ottenere la matematica qualificazione, schierando una squadra con una sola punta, ma sempre devota al gioco e alle ripartenze in contropiede.

Palla al centro e Cavani dopo soli 7 minuti (più o meno come contro il Toro), insacca di destro su palla filtrante di Dzemaili in area. 1-0 per gli azzurri.

Nei primi 20 minuti c’è una sola squadra in campo, il Napoli, che sfiora il raddoppio per ben 3 volte con Cavani (tiro sul primo pallo deviato in angolo di piede dal portiere), e per 2 volte con Dossena, che di testa e di piede manda alto sulla traversa a pochi passi dalla porta.

Il Napoli, partito alla grande, col passare dei minuti comincia a mostrare le pecche delle proprie riserve, molti gli errori di misura nei passaggi di Fernandez e Donadel. Dossena non sembra fornire alcun contributo alla causa, Mesto si ferma dopo un buon avvio e Vargas sembra spaesato ed inconcludente come al solito.

Il Dniepr ne approfitta e , dopo aver sfiorato il pari in 2 occasioni (gran tiro dai 40 metri che scheggia il palo e colpo di testa in area di poco fuori), segna il gol dell’1 a 1, inovinate come ???…ovviamente su calcio piazzato : Mesto si fa sovrastare in area dal suo uomo, che di testa spizza la palla, che trova Fedetzky sulla linea di porta, perso nella marcatura da Fernandez, un gioco da ragazzi appoggiare la palla in rete per l’ucraino.

Il Napoli cerca di scuotersi, ma il suo gioco frenetico subisce una involuzione, con Donadel e Fernandez che continuano a perdere palloni, l’azione degli azzurri non è fluida e lo spettro del “Napoli 2 ” comincia ad aleggiare al San paolo.

La ripresa inizia ancora peggio, con Mazzarri che come al solito non sostituisce nell’intervallo un impalpabile Vargas, attendendo i canonici 8 minuti prima di fare il cambio e viene sonoramente punito : con la squadra tutta sbilanciata in avanti, Vargas perde la palla a centrocampo nel tentativo di proteggerla e dribblare, lanciando il contropiede ucraino, con Zozulya, l’unica punta che dal limite fa partire un tiro in diagonale, non irresistibile, ma che lo diventa per Rosati che, esitante, non riesce a deviare il pallone che si insacca in porta : 2 a 1 per gli ucraini che gela il San Paolo.

Mazzarri corre ai ripari e sostituisce un inguardabile Donadel e un mai notato Vargas (tranne per la palla persa che favorisce il gol del Dniepr) con Hamsik e Insigne.

E’ il Dniepr a sfiorare, però, il terzo gol in due occasioni, con il neo entrato Giuliano e con Konopylanka (dopo un liscio clamoroso di Fernandez).

Scampato il pericolo il Napoli preme sull’acceleratore e non trova il pari di poco con Insigne (la cui conclusione ravvicinata viene deviata miracolosamente da un difensore) e un tiro di Mesto dal limite che fa la barba al palo.

La palla non entra e Mazzarri tenta il tutto per tutto facendo entrare Pandev per Aronica (i fischi prevalgono sugli applausi quando esce dal campo) : difesa a 4 e tridente Pandev, Insigne Cavani.

Si arriva ai 15 finali con il Napoli che sbatte sul muro alzato dal Dniepr, ma ci pensa il Matadòr, che si conquista una punizione dal limite dell’area che batte in maniera splendida all’incrocio dei pali : 2-2 e San Paolo in delirio.

Dopo il gol assedio del Napoli, che va vicinissimo al vantaggio con una magìa di Insigne che sfiora il palo di millimetri con un tiro a giro dentro l’area di rigore.

A un minuto dal termine grande azione in velocità Hamsik – Insigne sulla fascia sinistra, tacco di Lorenzo per Marek, cross radente sul primo palo, su cui si avventa Cavani, che tocca in velocità da fuoriclasse in porta : 3-2 e bolgia sugli spalti !!!

Il Dniepr si sbilancia in avanti crcando il disperato gol del pari, ma viene trafitto dalla quarta “banderilla” del Matador che stoppa la palla di destro al limite e con lo stesso piede di collo esterno manda la palla all’angolino : 4-2 ed è festa !!!

Il Napoli ritrova la vittoria e applaude il suo bomber…uno che fa la differenza e che dimostra ancora una volta il suo valore…fissato dalla clausola a 60 milioni di euro !!!

 
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