Con finto disinteresse ci siamo apprestati a seguire l’ultima giornata di Campionato, essendo consapevoli che dopo aver sprecato l’ennesima occasione per agguantare il terzo posto e la qualificazione ai preliminari di Champions league nella amara domenica bolognese alla penultima giornata, ormai solo un miracolo poteva consegnarci le chiavi per l’Europa “che conta”. La contemporanea sconfitta dell’Udinese a Catania e la mancata vittoria della Lazio all’Olimpico contro l’Inter rappresentavano una speranza flebile e poco credibile, anche se il calcio e soprattutto questo Campionato, ci hanno ancora una volta insegnato che la speranza è l’ultima a morire e che tutto può accadere.
Può accadere che il Napoli getti il Campionato a Bologna, può accedere che il tramortito Chelsea risorga dalle ceneri battendo il Barcellona e raggiunga la finale di Champions in una stagione che a un certo punto sembrava finita, può accadere come in Premier League che il Manchester City riesca a vincere lo scudetto, obbligato a vincere e sotto di un gol al 91° minuto in casa contro la matricola QPR, ribaltando il risultato con una improbabile rimonta nei minuti di recupero (3-2 il rocambolesco risultato finale).
Ed invece il Napoli riesce a battere (a malapena) il Siena, ma non è aiutato dai risultati delle altre squadre, con l’Udinese che vince con un perentorio 2-0 a Catania e la Lazio che con uno scatto d’orgoglio rimonta e batte l’Inter 3-1 all’Olimpico, relegando così gli azzurri a un poco edificante 5°posto, che non ci consente (per ora) nemmeno di raggiungere la qualificazione diretta ai gironi di Europa League. Difatti da quest’anno le vincenti della Coppa Italia accedono direttamente ai gironi, senza passare per il preliminare (o playoff).
Il Napoli da finalista di Coppa Italia avrebbe acquisito questo diritto, ma sarebbe dovuto arrivare almeno al quarto posto in Campionato.
Almeno da questo punto di vista nulla è perduto : vincendo la Coppa contro la juventus all’Olimpico, non solo potremo conquistare il primo trofeo dell’era De Laurentiis, ma anche acquisire il diritto di partecipare alla prossima Europa League, partendo a settembre direttamente alla fase a gironi.
In caso contrario, la situazione si complicherebbe non poco, in quanto gli azzurri sarebbero costretti a disputare non solo i playoff, ma anche i preliminari, che si disputeranno in pieno agosto e che costringeranno la Società partenopea ad iniziare la stagione con netto anticipo, fissando il ritiro almeno a metà luglio, con tutte le conseguenze nefaste del caso. Ricordo che l’anno dell’Intertoto, quando raggiungemmo l’Europa per la prima volta (perdendo il playoff contro il Benfica e non riuscendo a partecipare alla fase a gironi), si rischiò la retrocessione con l’esonero di Reja e l’avvento funesto di Donadoni, con la squadra che crollò letteralmente già a febbraio. In questa stagione sarà ancora peggio con gli Europei che finiranno a luglio (De Sanctis e Maggio convocati) e le qualificazioni ai Mondiali brasiliani del 2014, per i Sudamericani, che si disputeranno anche in quel periodo e che vedranno impegnati molti calciatori azzurri.
Per questo motivo, sfumato il sogno Champions dopo aver gettato al vento numerose occasioni nell’arco di tutto il Campionato, era almeno auspicabile approdare al 4° posto per evitare un calvario, potenzialmente foriero di pesanti carichi di lavoro…una zavorra da portarci dietro per tutta la stagione prossima. A questo punto vincere la Coppa Italia diventa troppo importante per il Napoli, non solo per il prestigio, ma anche per non condizionare i risultati della stagione a venire, nella quale sarà un obbligo morale puntare al Tricolore.