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IL NAPOLI perde a SIENA la semifinale di andata della COPPA ITALIA: 2-1

Doveva essere l’occasione propizia per dimostrare che gli azzurri quando vogliono ancora  riescono ad ottenere il risultato, doveva essere la partita da giocare con il coltello tra i denti e la massima attenzione per non gettare al vento la stagione, da riscattare vincendo finalmente qualcosa : la Coppa Italia.

Tutti, ma proprio tutti, avevamo individuato l’obiettivo Coppa italia come il traguardo principe a questo punto della stagione. Presidente, allenatore e giocatori uniti nel giudicare l’obiettivo troppo importante e l’occasione troppo ghiotta, anche per centrare l’Europa minore, quella ormai lontana per le ambizioni europee in campionato, in cui bisognerebbe arrivare almeno al 5° posto (un attuale miraggio per posizione di classifica e recenti deludenti prestazioni).

Invece succede quello che non ti aspetti, il Napoli perde e non disputa la partita attesa contro le riserve del Siena (già una fortuna incontrare la piccola compagine toscana in semifinale…anche se sappiamo che proprio contro le piccole squadre, che chiudono gli spazi, il Napoli trova le maggiori difficoltà).

Un 2-1, se vogliamo, anche bugiardo per le numerose occasioni da gol create dagli azzurri, soprattutto nel secondo tempo, frutto più della disperazione da ultima spiaggia (in svantaggio di 2 gol a zero) che del gioco espresso. Dopo un primo tempo giocato, come al solito, su ritmi bassi e assai deludente.

Sarà anche difficile organizzare la manovra contro 5 difensori in linea e 4 centrocampisti in copertura della difesa (come riferito dal mister Mazzarri nelle dichiarazioni post partita), ma lo ripetiamo sino alla noia, se non si alzano i ritmi e con continuità, le partite contro le piccole squadre (tecnicamente inferiori almeno sulla carta) non si vincono, anzi, come dimostra il risultato finale, si possono anche perdere.

Non è concepibile che una volta bloccate le fasce dagli avversari si spenga ogni volta la luce, non è concepibile che il muro alzato dagli avversari venga saltato esclusivamente da lanci sballati dei difensori, non è concepibile che al Napoli manchi un centrocampista che tenti almeno di dettare i ritmi del gioco e che imposti l’azione dalle retrovie e non è pensabile che questo compito vada affidato al generoso Gargano (uno deputato a recuperare palloni e non certo a creare gioco).

Caro Mazzarri, ti ho sempre stimato come tecnico, ma ora a che gioco giochiamo? Dobbiamo concludere che la passata stagione è stata veramente un caso eccezionale e che i risultati raggiunti sono frutto della buona sorte, che quest’anno sembra non arridere agli azzurri? Che il Napoli rimane una squadra decente, ma non certo eccezionale? E che rispetto alla scorsa stagione non è stata per nulla migliorata durante la campagna acquisti?

Dubbi e perplessità che stanno diventando giorno dopo giorno sempre più una avvilente e amara certezza.

Sannino ha schierato una squadra compatta ed aggressiva come sempre, ma il Napoli non è riuscito a prendere le contromisure, non ha alternativa e fantasia di gioco, che propone asfittico e ripetitivo, sino alla noia e forse fino alla morte. Forse anche gli interpreti sono stanchi di ripetere movimenti e meccanismi che non fanno più esaltare le loro doti, soprattutto in un momento buio della stagione come questo, in cui cominciano a calare le nergie fisiche ed in alcuni anche quelle mentali (su tutti Cavani, che non riesce a trovare non solo la via del gol, ma anche quella del gioco).

Mazzarri parla di 3-4 occasioni importanti create dai suoi nella prima frazione, ma io ne conto solo un paio sprecate da Hamsik (con un cross dal fondo con tre azzurri soli in area, da terza categoria, che raggiunge il fallo laterale opposto) e da Cavani che si fa ribattere la conclusione da un difensore da buona posizione, favorendo l’intervento del giovane portiere senese e che solo a porta spalancata non riesce a superare l’estremo difensore avversario (colto in un inesistente fuorigioco, che non lo asssolve dal gol divorato).

E intanto le continue amnesie difensive (oggi davvero troppe) portano il Siena pericolosamente dalle parti di De Sanctis, sino a “partorire”il vantaggio della squadra di casa con Campagnaro che lascia fuggire indisturbato Reginaldo verso la porta per battere De sanctis in disperata e tardiva uscita.

Nella ripresa il Napoli torna in campo senza Lavezzi, che Mazzarri lascia ancora in panchina per i soliti inutili 10 minuti (avrà un codice etico in base al quale non gli sarà permesso fare sostituzioni tra primo e secondo tempo?!?), e sfiora il gol con Cavani, che impatta di testa debolmente anticipando Maggio meglio piazzato e vanificando una buona occasione.

Finalmente entra il Pocho (per Aronica) e si fa pericoloso in 2 occasioni (un suo bel tiro in diagonale fa la barba al palo), ma quando il Napoli sembra rientrare in partita, con la difesa a 4 ed Hamsik arretrato a centrocampo, ecco che arriva il raddoppio del Siena con Zuniga che non fa la diagonale e i centrocampisti e Maggio in ritardo sull’inserimento di D’Agostino (che viene inspiegabilmente lasciato solo in area).

Sotto di due gol il Napoli (finalmente!!!) reagisce e con la forza della disperazione si getta in avanti, vedendo svanire anche l’ultimo traguardo rimastogli.

Ma la fortuna non sorride agli azzurri, 2 pali clamorosi a portiere battuto (Cavani di piede e Campagnaro di testa), una palla salvata da un difensore sulla linea su ribattuta del portiere e conseguente colpo di testa di Cavani a porta sguarnita, non permettono di raddrizzare il risultato.

Meno male che ci pensa il difensore senese Pesoli a battere il suo portiere, deviando maldestramente nella propria porta un cross basso di Lavezzi, con il portiere senese anticipato dal difensore proprio prima di agguantare facilmente il pallone in uscita bassa nella area piccola.

Il Napoli accorcia le distanze e coltiva ancora la speranza di approdare in finale, ribaltando il risultato nella partita di ritorno al San paolo, dove occorrerà ben altra prestazione, oltre che il risultato utile a superare lo scoglio semifinale.

 
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3 Comments  comments 

3 Responses

  1. andrea

    Caro Mazzarri, ti ho sempre stimato come tecnico, ma ora a che gioco giochiamo? Dobbiamo concludere che la passata stagione è stata veramente un caso eccezionale e che i risultati raggiunti sono frutto della buona sorte, che quest’anno sembra non arridere agli azzurri? Che il Napoli rimane una squadra decente, ma non certo eccezionale?

    GianLù purtroppo le tue sopposizioni sono le amare verità, kist è stat solo sortunato , non serve, è presuntuoso è si dichiara anche verbo , anzi sai cosa ti dico che se non ci tolgono la squadra di mano , questo brucia pure quei due tre buoni che abbiamo.

  2. macvic

    io non l’ho mai stimato è nu pover’omm che ne capisc’ meno di ulivieri

  3. Carlo

    ‘O Napule m’ha scucciato!

    Ogni partita e’ na’ sofferenza.

    Contro il Chievo facimm n’ata figura ‘e niente!

    Per me c’e’ qualcuno che a Napoli non sta piu’ bene.

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