Si ricomincia dopo una rigenerante pausa per le vacanze natalizie, uno stop opportuno e necessario a far acquistare energie fisiche e mentali al gruppo azzurro, tormentato per le estenuanti fatiche della prima parte della stagione, impegnato ogni 3 giorni per circa 4 mesi.
Ci si è lasciati alle spalle il 2011 (stagione che rimarrà storica per il 3° posto conquistato in Campionato e per la prima qualificazione in Champions), felici e stremati per la conquista insperata degli ottavi di finale di Champions – da disputare contro il Chelsea nella tornata del 21-22 febbraio (andata) al San Paolo, con ritorno i primi di marzo allo Stamford Bridge di Londra - non altrettanto per le meno esaltanti imprese in Campionato, dove gli azzurri hanno perso punti preziosi, spesso annebbiati dalle energie profuse e da profondere in Coppa, imponendosi e mai sconfitti dalle prime della classe ( 3-1 al Milan, 3-0 contro l’Inter a San Siro, 2-0 all’Udinese, pareggi contro Lazio e Juventus al San Paolo con l’amaro in bocca per 2 vittorie meritate sfumate di poco), deludenti e poco concreti con le c.d “piccole” (pareggi in trasferta con Novara, Cagliari e Atalanta, pesanti sconfitte a Catania e a Verona contro il solito Chievo, addirittura 2 rovinose e scellerate cadute interne contro la Roma e il non certo temutissimo Parma).
La “partita della Befana”, la prima del nuovo anno, che storicamente ci ha visto sempre o quasi impegnati a S.Siro contro una milanese con frequenti batoste rimediate, stavolta ci riserva una partita insolita, quella di domenica in posticipo serale contro il Palermo, alla Favorita. Un campo che ha visto il Napoli sempre sconfitto dal suo ritorno in serie A e sino ad oggi, sempre con identico punteggio, 2-1 per i rosanero. Reja (2 volte), Donadoni e Mazzarri, nelle 4 partite disputate, non sono mai riusciti a raccogliere punti nello stadio dei “picciotti” palermitani, disputando sempre partite equilibrate, gagliarde e sfortunate ad onor del vero.
Il Napoli, orfano di Lavezzi (ancora a riposo per lo stiramento al retto femorale riportato nella “maledetta” e scellerata partita contro la Roma al San Paolo), porterà in terra siciliana, aggregato al gruppo, anche il nuovo acquisto e già potenziale idolo dei tifosi, Edu Vargas. Il cileno, neo vincitore della Coppa Sudamericana e recente vice-pallone d’Oro del Sudamerica, ha ricevuto un’accoglenza “da re” al suo sbarco a Napoli (appena avvenuto) e si è subito incontrato con il Mister ed i compagni, disputando anche un leggero allenamento defatigante, con i quali è partito alla volta di Palermo.
Smanioso di ambientarsi e calarsi nell’immediato nella nuova avventura partenopea, il giovane talento cileno tenterà di bruciare le tappe per farsi conoscere ed apprezzare dai suoi nuovi tifosi, mentre compagni, società ed allenatore dovranno essere bravi a contenerne le voglie di emergere subito, permettendone un inserimento graduale ed efficace, senza condizionamenti di sorta della piazza, per il bene del ragazzo e per favorire l’esplosione del suo indubbio talento.
Mazzarri, tranne Lavezzi, avrà tutti gli uomini a disposizione (compresi i lungodegenti Britos e Donadel) e potrà schierare la formazione migliore, tentando di sfatare il tabù Favorita e cercando di portare a casa i primi 3 punti dell’anno, per risalire la classifica, che ci vede occupare il sesto posto in condominio con la Roma, posizione che quest’anno non garantisce nemmeno il posto in Europa League.
Il Napoli (a 24 punti) dovrà giocoforza approfittare dello scivolone della Lazio nell’anticipo di oggi a Siena (pesante sconfitta per 4-0 della squadra di Reja, già in crisi invernale come sempre accade alle squadre del nostro ex amato tecnico, in trasferta contro la coriacea formazione della “nuova”, ma attempata, promessa, mister Sannino, allenatore scaltro e preparato, con doppiette di Destro e dell’ex arciere azzurro Emanuele Calaiò, palermitano d’hoc), e ridurre le distanze, portandosi a 3 punti dalla squadra capitolina, che occupa il 4° posto a 30 punti e a 2 lunghezze dall’Inter che, dopo una serie di ben 5 vittorie consecutive, precede al 5° posto gli azzurri a 29 punti, ma con la partita odierna in più, vinta in scioltezza contro il Parma a S.Siro.
Il Palermo, in un periodo poco esaltante di forma, è stato affidato all’esperto Mutti, poco fortunato ex allenatore azzurro (a Napoli nella tragica esperienza della prima retrocessione in B dell’era Ferlaino, in un’annata balorda e da dimenticare per tutti i tifosi azzurri, primo dei 4 allenatori cambiati durante l’anno, gli seguirono Mazzone, Galeone e Montefusco). L’irrequieto presidente del Palermo Zamparini, famoso mangia-allenatori, è alla sua terza sostituzione quest’anno, dopo il prematuro esonero di Pioli e quello del bravo e sincero mister Mangia, molto stimato dai propri calciatori e dai tifosi, circostanza che, unitamente ad una serie di 6 vittorie consecutive in casa, non è bastata per evitarne la “dipartita”, causata da altrettante sconfitte esterne e dalla consecutiva doppia sconfitta casalinga contro il Cesena ed il Siena in Coppa Italia.
Al debutto Mutti ha ottenuto un rocambolesco pareggio a Novara per 2-2, non tanto apprezzato per il temporaneo vantaggio per 2 reti a zero, con cui il Palermo conduceva la partita sul sintetico della matricola piemontese, recuperato nei minuti finali dagli avversari.
Contro gli azzurri il Palermo sarà privo di alcune pedine fondamentali, come i fantasisti Ilicic (squalificato) e Zahavi (infortunato), il bomber Pinilla, oltre al giovane talento Hernandez (l’uruguaiano, sulla via del recupero dopo un lungo infortunio, non è ancora disponibile). Assente anche il terzino destro Pisano.
Il Palermo avrà tra i convocati e porterà molto probabilmente in panchina, i nuovi acquisti, il fantasista argentino Vasquez e l’attaccante centrale Mehemeti, appena arrivati dal Belgrano di Cordoba e dal Malmoe, entrambi 22enni e nuove scommesse rosanero. Si affiderà come sempre al talento e alle giocate dell’inossidabile Miccoli.