Dopo l’ennesima sosta del calcio europeo ed italiano per club, che ha lasciato spazio agli incontri delle nazionali (amichevoli e play off Europeo nel “vecchio continente” e qualificazioni al prossimo Mondiale in Brasile del non prossimo 2014 per le compagini sudamericane), si ricomincia a fare sul serio e per gli azzurri, che non giocano una gara ufficiale da oltre 15 giorni (ultima a Monaco), si prospetta una settimana al cardiopalma con gli incontri ravvicinati del San Paolo, contro la Lazio di Reja ( attuale capolista in Campionato insieme all’Udinese) di sabato 19 e la attesissima super-sfida contro il Manchester City di Mancini e Balotelli di martedì 22, decisiva per le sorti del Napoli in Champions League.
Come sempre più spesso accade, molti calciatori azzurri sono stati convocati dai selezionatori delle nazionali dei rispettivi Paesi, con partite più o meno importanti sparse in tutte le parti del Mondo che costringono gli atleti ad uno stressante “tour de force”, mentale e fisico, per i lunghi viaggi ed i minuti giocati.
De Sanctis e Maggio impegnati con l’Italia di Prandelli, Lavezzi e Fernandez nel doppio impegno d’oltreoceano con la selecciòn argentina, Inler e Dzemaili con la nazionale elvetica, Cavani con l’Uruguay (in Italia già da martedì per l’impegno amichevole tra Italia e la “celeste” di Tabarez, vinto dai sudamericani per 1-0, con una sgradevole e vigliacca entrata da dietro di Chiellini, a tempo ormai scaduto e a palla lontana, sul Matador, eseguita con la frustrazione e la cattiveria del perdente) e Zuniga con la Colombia (per l’ennesima volta lui non è tornato in Italia in tempo per preparare la partita casalinga contro la Lazio, anche per l’ulteriore giorno di permesso concessogli dalla Società, per la morte della amata nonna, a cui il colombiano era molto legato).
Esonerato dagli impegni della Nazionale uruguaiana per l’infortunio muscolare occorsogli, Walter Gargano è rimasto a Napoli, per svolgere un lavoro specifico e riprendersi definitivamente e farsi trovare pronto all’appuntamento con la storia degli azzurri, considerato l’essenziale apporto del “Mota” per la squadra. La sua dinamicità si è rivelata indispensabile per il gioco del Napoli, quella corsa che manca al suo compagno di reparto Inler, stanco per l’innumerevole serie di partite giocate e certamente più compassato nell’incedere del passo rispetto a Walter. Proprio il centrocampo è il reparto più in difficoltà della squadra, per l’infortunio di Donadel (i cui tempi di recupero si accorciano, ma sono ancora incerti), per quello di Gargano e per il meno recente stop di Dzemaili, che è tornato disponibile da un mese a questa parte, ma che non riesce ancora a dare il supporto sperato in campo.
Proprio a centrocampo sono, dunque, previste le mosse nel prossimo mercato di gennaio della Società azzurra ( si era parlato di Muntari, a me mai piaciuto, che ha subito un infortunio che ha escluso anche i “flebili” chiacchiericci sul suo possibile passaggio in maglia azzurra). In voga il nome del catanese Biagianti, centrocampista che ha le caratteristiche giuste per il gioco di Mazzarri, anche se garantisce più quantità che qualità, ma che non rappresenta una priorità tecnica, ma una valida alternativa ai titolari Inler e Gargano e che, forse, accetterebbe meglio il ruolo di seconda scelta nelle ormai consuete e, direi, definite gerarchie del tecnico. Le mie preferenze sono per l’esperienza e la collaudata affidabilità del sampdoriano Palombo e per le qualità del cesenate Parolo, due centrocampisti già temprati dal campionato di serie A e sicuramente utili per il prosieguo della stagione.
Siamo pronti a vivere uno dei momenti più delicati ed emozionanti della stagione, sia per il campionato, in cui non sono ammessi più passi falsi se si vuole ambire a lottare per il tricolore e riconfermare quantomeno la partecipazione in Champions ( se non si vince lo Scudetto, da quest’anno occorre arrivare almeno al secondo posto, per evitare gli insidiosi e deleteri preliminari), sia per il cammino nella “Coppa dei sogni”, in cui la sfida con il Manchester city rappresenta il viatico ultimo per il passaggio del turno, che il Napoli tenterà con tutte le sue forze di conquistare, con la spensieratezza di chi è consapevole che si tratterebbe comunque di un’impresa insperata e la determinazione di chi è in gara per vivere un sogno che si potrebbe realizzare. Se l’importante è stato partecipare….ora che ci siamo… lottiamo con il coltello tra i denti!!!
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Azz! Si resuscitato!
GianLù,vulim truà a scus de partite internazional, che i nostri super eroi sono sparsi in giro per il mondo a levà e paccher a faccia de proprie nazional? Gianlù , lavezz nu serv , ma perlomeno esce ca maglietta sudata, ma l’hamsik il ricottaro NOOOOOOOOO!!!!!! un unico biglietto solo andata iss , Gargano e o cap de sciem ” Mazzarri ” . Gianlù e pure se vincimm co Mancester non cambio idea ..
kist è propri scem !!!!!!!anzi Mazzari è solo fortunato ma per il resto nu capisc niente ,ma hai visto le sostituzioni , sembra un pentagramma non esistono variazioni , indipendentemente di come si mettono le cose i sacrificati sono dossena e Dzemaili . Gianlù sabato esco con mia mogle a faccia e Mazzarri ..
dimenticavo il finale del commento.
Nat figur e merd !!!!!
P.S. Primo anno di abbonamento 1971,, Mo bast !!!!
Grazie Corrà per tutte le emozioni che ci hai dato e per tutti i soldi che hai speso . Kist , o presirent nuovo , è nu muort e famm ca penz di struanziarci , ma noi non siamo quelli che si vanno a vedere i suoi film demeziali noi o pallon o tinimm in o sang . ma perchè un se ne va afan culo a HollYvood .